MALTEMPO, A LUSIA (ROVIGO) PERSA METÀ DELLA PRODUZIONE

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Il maltempo ha cancellato la primavera negli orti di Lusia, in provincia di Rovigo: le piogge e le basse temperature sono state micidiali per le coltivazioni all’aperto; perdite hanno subito anche quelle in serra. “E’ una stagione tutta da dimenticare – commenta Alessandro Braggion (nella foto), presidente del Consorzio di tutela dell’insalata di Lusia IGP.

"Si è seminato poco, si è trapiantato ancora meno. Si è buttato via un “patrimonio” di piantine. Si è in ritardo di quasi due mesi, e quello che si è perso si è perso. Un disastro per crucifere (cavolfiori, cavoli, rape, rapanelli), per i finocchi e per il sedano. Ci sono problemi per le insalate, il prodotto principe della zona, delle quali non si riesce a garantire una fornitura costante, e per tutta la varietà di verdure della zona (oltre una cinquantina). Ci sono piante che vanno in fiore o che intristiscono sui campi. Non va meglio per la frutta. A questo punto, si spera di poter accedere ad una qualche forma di credito agevolato che aiuti le nostre aziende in questa difficile situazione: è la sola cosa, dati i tempi, che possiamo realisticamente chiedere alle istituzioni e sulla quale si può sperare”.

“E’ presto per fare il bilancio delle perdite – rileva Massimo Pezzuolo: rispetto allo scorso anno c’è un dimezzamento della produzione. Si calcola, quindi, che si sia perso almeno metà raccolto; i danni potrebbero essere ancora più pesanti. Per la troppa acqua caduta gli ortaggi si ammalano o, comunque, non presentano uno sviluppo regolare. I terreni sono difficili da lavorare: va un po’ meglio nei terreni sabbiosi, dove il drenaggio è buono, mentre le condizioni sono molto pesanti in quelli argillosi da troppo tempo inzuppati, vischiosi e duri”.

“In questa situazione – aggiunge Braggion – tengono i prezzi, ma è una consolazione magra e di relativo peso. Sono il risultato della mancanza di prodotto e non compensano assolutamente le perdite”. A Lusia e dintorni gli ettari coltivati a orto sono più di duemila, dai quali si ottengono 55 mila tonnellate di verdura. (fonte: Ortoveneto.it)

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