MAERSK TRA I CARRIERS PER CARICHI DI KIWI IN “COLD TREATMENT” VERSO LA COREA

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Da poche settimane sono partite ufficialmente le spedizioni di kiwi italiano per la Corea. Nel corso dei primi invii di prodotto verso il mercato asiatico Maersk Italia è stato uno dei principali carriers. Nelle scorse settimane a Pievesestina (Cesena) sono stati caricati i primi quattro container di kiwi. Al carico era presente un rappresentante del Consorzio Il Frutteto, esportatore del carico.

Erano presenti al carico in cold treatment pure lo spedizioniere Mastermar Marcello De Bellini, Elena Gavotti, Francesca Pira e Dario Castagnola di Maersk Line, oltre a un team di fitopatologi coreani in nome del NPPO (National Plant Protection Organization) coreano. L’esportazione dei prodotti ortofrutticoli freschi verso i Paesi terzi è regolata da specifiche norme fitosanitarie finalizzate ad impedire il rischio di diffusione di organismi nocivi dei vegetali laddove questi non sono presenti o sono ancora poco diffusi. Per l’apertura di nuovi mercati in Paesi che non fanno parte dell’Unione europea sono pertanto necessari protocolli bilaterali di esportazione, in base ai quali – previa valutazione dei rischi legati all’introduzione di una determinata specie – i Servizi fitosanitari del Paese importatore, in questo caso la Corea ed esportatore (Italia) definiscono modalità di controllo ed eventuali trattamenti da effettuare sulle merci.

Il trattamento a freddo (cold treatment) è una misura fitosanitaria che viene attualmente impiegata per esportare i kiwi dall’Italia verso Stati Uniti, Taiwan, Giappone, Australia, India, China, Nuova Zelanda ed ora anche Corea. Questo trattamento ha lo scopo di minimizzare il rischio di diffondere in aree ancora indenni la mosca mediterranea della frutta, un insetto dotato di elevata polifagia di difficile controllo ed elevata dannosità. La mosca mediterranea è tra gli organismi nocivi da quarantena elencati nella lista A2 dell’Eppo (Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante) e altre organizzazioni per la protezione dei vegetali a livello mondiale (Cppc,Nappo, Apppc) che considerano questo dittero un serio rischio fitosanitario.

Grazie agli accordi che sono stati siglati durante questi anni i kiwi di produzione italiana possono essere esportati in tutti i paesi sopra elencati. Le combinazioni richieste di temperatura/giorni di trattamento variano da Paese a Paese, in base a quanto stabilito nei singoli protocolli di esportazione. Questo trattamento termico può essere effettuato sia nella cella del magazzino di stoccaggio prima della spedizione (pre-shipment), sia su container autorefrigerato durante la spedizione (in transit) come in questo caso.

Durante la procedura di "Cold treatment" l’ispettore fitosanitario presiede le fasi iniziali del trattamento e ne certifica la conformità con i protocolli stabiliti. In prima istanza verifica la temperatura raggiunta in pre-refrigerazione dalle partite di kiwi oggetto della spedizione, impedendo il carico di quei pallets che risultassero ad una temperatura superiore a quella prevista per il trattamento o rimandando indietro addirittura l’intera spedizione. 

Successivamente accerta l’omologazione del container verificando la presenza di almeno tre sonde e di un adeguato registratore per la rilevazione delle temperature. Quindi supervisiona la calibrazione delle sonde da parte del tecnico frigorista incaricato da Maersk Line: per questa operazione le sonde vengono immerse in un secchiello contenente ghiaccio tritato ed acqua mescolati in proporzione 85% e 15% e, se le sonde sono tarate correttamente, le letture della temperatura indicheranno 0,0°C o scarti positivi o negativi inferiori a 0,3°C, altrimenti le singole sonde o l’intero container andranno sostituiti.

Ultimate queste verifiche si procede al carico del prodotto, con particolare attenzione alla corretta collocazione delle tre sonde nelle posizioni prestabilite (differenti a seconda del paese in cui il carico deve essere sbarcato) e in ultimo, a container caricato, l’ispettore appone un sigillo alle porte e compila la documentazione di spedizione.

Le partite di kiwi in esportazione sono accompagnate dal certificato fitosanitario che, sulla base di un preliminare controllo visivo su un campione rappresentativo della spedizione, attesta la sanità dei frutti, con particolare riguardo agli organismi da quarantena regolamentati, fra i quali, appunto,la mosca mediterranea. A seconda di quanto prevede il protocollo di esportazione vengono redatte le dichiarazioni supplementari e/o il rapporto di cold treatment.


 

Nella foto qui sopra, da sinistra: Francesca Pira di Maersk, Marcello De Bellini di Mastermar, Elena Gavotti e Dario Castagnola di Maersk

 

 

 

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