Nei primi due giorni del Macfrut (che si chiude oggi) sono stati oltre 60 i Paesi di provenienza dei visitatori esteri. Know how, produzione e macchinari italiani formano un mix di forte interesse per gli operatori stranieri. Così giovedì a Macfrut è stata una giornata dove il “si” è stato “tradotto” in tante lingue. Poi le novità presentate da diverse aziende.
Come la Novamont, azienda leader nel settore delle plastiche biodegradabili a cui si deve l’invenzione del Mater-Bi® approda per la prima volta a Macfrut, per rivolgersi direttamente al mondo dell’ortofrutta, che ha presentato la propria linea di prodotti. Un prodotto, in particolare, è stato protagonista del convegno organizzato da Novamont durante la mattinata del secondo giorno: i teli per pacciamatura biodegradabile in Mater-Bi®. Realizzati in materie prime rinnovabili, completamente compostabili, consentono un notevole risparmio in termini di tempo e risorse, in quanto non devono essere raccolti e smaltiti. Al termine del ciclo colturale, infatti, si trasforma in acqua e anidride carbonica, senza alterare in alcun modo il terreno. Quello delle plastiche biodegradabili è un mercato destinato a crescere, e Novamont è la prova che l’Italia investendo in ricerca e sviluppo ha la possibilità di mantenere il proprio ruolo di leader sullo scenario europeo.
Ma è anche la riprova che a Macfrut si presentano novità e prospettive di azienda e di settore. Non a caso sono le ultime ore per votare la propria preferenza all’ OSCAR MACFRUT per l’innovazione. Un modo per aiutare l’innovazione di prodotto e di processo, che avrà il suo culmine oggi alle 14,30 in Sala Europa con l’assegnazione dei Premi, cui, per quello generale avranno concorso i voti di visitatori ed espositori. Giovedì pomeriggio a Macfrut il dipartimento Cooperazione affari esteri del Ministero dell’Agricoltura cinese ha presentato una serie di lampade per la disinfestazione di orti e frutteti realizzate dalla Shenzen Fuwaysun Technology. Apparecchi-trappola alimentati a energia solare, e per questo facilmente posizionabili nei campi, che emettono frequenze di luce tali da attirare e uccidere gli insetti dannosi. Le prove realizzate in Cina, illustrate da Yuqin Lin in rappresentanza della società tecnologica, hanno evidenziato l’uccisione del 76% di insetti dannosi e solo l’1,5% di insetti buoni. Le trappole sono state verificate anche dall’università di Bologna, tra fine luglio e fine settembre, in un campo a Budrio (Bo) e in un frutteto di Cadriano (Bo). I risultati, illustrati dalla ricercatrice Laura Depalo, sono stati generalmente positivi: “Nel campo orticolo le lampade hanno intercettato l’87% di pesticidi, mentre nel frutteto gli insetti dannosi uccisi sono stati il 71%”. L’incontro ha riscosso vivo interesse non solo tra gli italiani, tanto che ai relatori cinesi e italiani (entrambi parlavano inglese) si è affiancata in corsa una traduttrice magiara a supporto di un gruppo ungherese.