Come assicurare risposte rapide e strutturali alla situazione di crisi in atto nel settore agricolo. È
l’unico punto iscritto nell’ordine del giorno della riunione del Consiglio Agricoltura della UE che
si terrà, a Bruxelles, il 26 febbraio.
I lavori, come ricorda Agrisole, saranno introdotti dalle relazioni della presidenza belga di turno e della Commissione, a cui faranno seguito le reazioni dei ministri.
In una nota diffusa dal Segretariato generale del Consiglio, è stato indicato che, durante i lavori, «saranno esaminate le richieste avanzate dagli Stati membri e gli orientamenti della Commissione ai fini della semplificazione degli adempimenti burocratici. Saranno anche valutate le possibili iniziative per rafforzare la condizione degli agricoltori nel medio e nel lungo termine, in termini finanziari e di posizionamento nella catena alimentare».
Il Consiglio di lunedì prossimo, si legge nella nota, «sarà il primo passo del processo finalizzato a dare
soluzioni concrete ai problemi posti dagli agricoltori». La prossima conclusione della legislatura europea (l’ultima sessione plenaria dell’Europarlamento si terrà ad aprile) non consente di modificare con apposite proposte di regolamento la normativa di base della Pac. Dalle indiscrezioni che sono circolate, la Commissione sta valutando l’ipotesi di sospendere, in via eccezionale, l’imposizione di sanzioni in caso di inosservanza delle regole in vigore, con particolare riferimento alla cosiddetta “condizionalità rafforzata”.
Un’altra ipotesi allo studio è quella di considerare sufficiente, senza documentazione aggiuntiva, la dichiarazione degli agricoltori sul rispetto delle regole previste per l’erogazione degli aiuti diretti della Pac.
Al punto varie dell’ordine del giorno del Consiglio, è prevista un’informativa della delegazione italiana sulle prospettive della Pac e sulla sovranità alimentare dell’Unione. Sulla base delle informazioni disponibili, sarà presentato un “non paper” che contiene sia richieste di provvedimenti a breve termine; sia orientamenti per la prossima riforma della Politica agricola comune. Tra le richieste immediate, una moratoria sui crediti, il superamento delle regole in materia di rotazione obbligatoria e destinazione non produttiva dei terreni, la revisione della normativa sulle pratiche sleali nella filiera agroalimentare.
Per la Pac post 2027 si chiede invece un aumento dei finanziamenti per gli aiuti accoppiati alle produzioni e l’incremento con fondi extra-agricoli della dotazione assegnata alla riserva di crisi della Pac che ammonta a 450 milioni di euro l’anno.