LONGO (T18): “PEPERONE ITALIANO NON COMPETITIVO. MANCANO AREE DEDICATE E PROGETTI DI AMPIO RESPIRO”

Condividi

Per il peperone italiano il mercato continua ad essere in salita. Non mancano le potenzialità ma in troppo pochi sembrano credere nel successo di questa orticola che invece in altri Paesi sta ottenendo risultati più che lusinghieri. Ad esserne convinto è Massimo Longo (nella foto), direttore commerciale di agricola T18.

“Il peperone italiano ha perso di competitività. Mancano le superfici dedicate per competere con Paesi come Spagna e Olanda”, spiega Longo. “Le due-tre zone produttive maggiormente vocate (Sicilia e Campania in testa) non sono sufficienti. Esiste un vuoto produttivo in alcuni periodi dell’anno che non consentono all’orticola di stare al passo dei competitors. Per esempio da settembre a gennaio la Sicilia con le produzioni fuori campo non è in grado di rimanere competitiva. Manca insomma massa critica e progetti su produzione e commercializzazione di ampio respiro. Serve inoltre garantire un costante livello qualitativo che ad oggi è difficile ottenere. Al comparto servirebbe una svolta”. (e.z.)

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE