L’ITALIA CHIEDE ALL’UE DI NON TAGLIARE I FONDI ALL’ORTOFRUTTA

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E’ assolutamente importante che il settore ortofrutticolo in Europa mantenga il livello di sostegno attualmente garantito alle organizzazioni di produttori e agli Stati membri dell’Ue. Lo ha affermato con forza a Lussemburgo, la delegazione italiana al Consiglio dei ministri dell’agricoltura, dedicato ad un’ampia riflessione sulla necessità o meno di portare modifiche al comparto ortofrutticolo rispetto alla riforma europea del 2007.

No quindi alla riduzione di fondi Ue a quei Paesi – come l’Italia – dove si é raggiunto un buon livello di associazionismo per darli a quei partner dove é mancato lo stesso impegno. Anche da Francia, Grecia e Spagna é stata sottolineata la necessità di mantenere le cose buone fatte fino ad oggi. Del resto, nonostante in Italia sia cresciuto il valore aggiunto delle produzioni e sia aumentato il valore di aggregazione, restano criticità: l’aggregazione non é uniforme e permangono Regioni dove il livello é ancora basso e lontano dalla media nazionale e comunitaria.

In Italia, secondo gli ultimi dati dell’Ue, il tasso di organizzazione del settore sfiora globalmente il 50% del valore dell’ortofrutta commercializzata contro il 44% nell’Ue. Insomma, l’Italia é contraria a penalizzare i produttori riducendo loro gli incentivi all’aggregazione. Senza contare che nell’ambito della nuova riforma della politica agricola comune ci sono strumenti già disponibili che consentono di incoraggiare l’aggregazione, in particolare il sostegno aggiuntivo per quelle Regioni che presentano un livello di aggregazione insufficiente.

L’Italia ritiene anche che il settore dell’ortofrutta abbia bisogno in futuro di nuove misure per accrescere maggiormente il livello di competitività e di ammodernamento delle aziende. Il sostegno, ad esempio, potrebbe essere differenziato in base all’efficacia delle misure. Le nuove iniziative emerse dal dibattito, vanno dalla ricerca all’innovazione, all’ampliamento dell’estirpazione dei frutteti.

Per consentire poi una più rapida attivazione degli interventi, l’Italia richiede la semplificazione delle attuali procedure che andrebbero a vantaggio anche dei nuovi partner europei i cui produttori trovano le regole troppo complesse. Infine, ma non ultimo, é emerso il bisogno di rafforzare la gestione delle crisi nel settore. Per questo, ha sostenuto la delegazione italiana, sarebbe necessaria una più efficace sinergia con i fondi di “mutualizzazione” oggi previsti per lo sviluppo rurale, che potrebbe rappresentare uno strumento per fronteggiare in modo più incisivo le crisi.

Al termini dei lavori, il commissario per l’agricoltura Dacian Ciolos, ha definito il dibattito “molto utile, al fine della presentazione di eventuali proposte”. Ho potuto concludere – ha aggiunto – “che il regime attuale dell’ortofrutta é considerato una buona base ma che necessita di una semplificazione e misure per renderlo più efficace”. La notizia è riportata dall’Ansa.

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