L’INTERVENTO. “L’EMERGENZA CI INSEGNI A RAGIONARE COME SISTEMA PAESE”

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Fabio Massimo Pallottini*
Il Paese è purtroppo ancora in piena emergenza. La  filiera agroalimentare ha dovuto imparare a conviverci. E il sistema dei Centri Agroalimentari, tra mille difficoltà, ha dimostrato di garantire il ruolo fondamentale di servizio pubblico a supporto delle comunità e del Paese.
Finita l’emergenza, tutto ciò dovrebbe far riflettere i tanti che in passato hanno dichiarato la fine prossima di questo sistema. Perché quanto sta accadendo, nel corso di questo dramma sanitario ed anche economico, evidenzia quanto i Mercati all’ingrosso abbiano acquistato centralità. O meglio: quanto la loro centralità sia emersa chiara a tutti.
Mai come in questo momento i “media” hanno colto che se c’è un luogo dove in sintesi puoi “tastare il polso” al nostro sistema agroalimentare, quel luogo sono i nostri Mercati. Approvvigionamento, andamento dei consumi, prezzi, commercio con l’estero, ma anche paure e ansie: le puoi cogliere rapidamente visitando i nostri Mercati.
I Mercati sono infatti nel cuore della filiera tradizionale, produzione-ingrosso-negozi di vicinato-mercati al dettaglio, che rimane tuttora l’ossatura del nostro sistema. Da questa esperienza emerge che questo mondo deve fare più “squadra“ perché è quella la filiera dove centinaia di migliaia di piccole e piccolissime imprese operano. Fanno parte di questa squadra la ristorazione e i pubblici esercizi in genere. Il blocco di questo pezzo di consumo (pari al 20 fino al 50 per cento per i prodotti freschi) ha reso evidente la strategicità dei Mercati all’ingrosso con tutto ciò che ne consegue ad esempio sul fronte degli orari delle nostre strutture.
Al contrario la Grande Distribuzione sembra evidentemente poco attenta ai Mercati. E sbaglia. Ci sono rapporti commerciali con alcuni grossisti, ma poco con i Mercati. In questi giorni si dice “mangia italiano”, ma dove lo puoi fare al meglio se non nei Mercati?
Certo anche i Mercati hanno colpe, però l’invito/provocazione che faccio al rinnovato protagonismo della grande distribuzione italiana (ottima notizia per il Paese!): non riusciamo per una volta a provare a fare un ragionamento come sistema Paese nell’agroalimentare fresco e freschissimo? Non faccio nomi, ma sono certo che i protagonisti di questo sistema sapranno assumere un’iniziativa in tal senso.
E i Mercati stanno imparando qualcosa? Io credo che il primo insegnamento sia che fare sistema, condividere le buone pratiche e affrontare i problemi insieme si stia rivelando un valore aggiunto importantissimo.
Italmercati, questa giovane esperienza di condivisione e lavoro comune, uscirà da questa esperienza rafforzata. Ma questo varrebbe poco. Usciranno rafforzate le nostre strutture e i nostri imprenditori. In alcune filiere c’è un’ossatura forte (ortofrutta), in altre bisogna lavorare perché cresca (vedi la filiera ittica). Ma in complesso c’è una buona realtà imprenditoriale che può e deve crescere ancora. Così come appare assolutamente valida la qualità delle nostre tecnostrutture che hanno retto bene ad un nemico nuovo e alle sue mille insidie.
Continueremo a ragionare su tutto questo. Stiamo sfruttando al massimo le opportunità della tecnologia con call ad ogni livello. Ma spero in un prossimo incontro nazionale dei Mercati italiani da tenersi in una città prima possibile. Andrà tutto bene. Ma abbiamo voglia di tornarcelo a dire, in sicurezza, vedendoci di persona.
* presidente di Italmercati

 

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