di Mirko Aldinucci
L’Insalata dell’Orto corre e investe. Con una ricetta anti-crisi per certi versi originale che, numeri alla mano, sembra proprio funzionare. L’azienda veneta specializzata nella produzione, nel confezionamento e nella commercializzazione di ortaggi a foglia di I e IV Gamma, maggiore produttore europeo di fiori eduli – archivia il 2023 con una crescita a doppia cifra, sfondando per la prima volta quota 50 milioni di euro di fatturato.
“Nel confronto tra novembre 2023 e novembre 2022 – spiega l’amministratore delegato Cinzia Busana (a destra nella foto in cui appare anche Raffaella Busana) – gli sfalciati convenzionali, bio e Residuo zero hanno messo a segno un +8%; per le insalate adulte registriamo un +16%, con un ottimo incremento per la lattuga Iceberg. Stabili i prodotti da cuocere, ma considerando il clima mite sino alla fine di ottobre, il risultato può essere considerato ottimo. Già da novembre le vendite si sono risvegliate. In questa famiglia di prodotti la zucca si colloca sempre più come un prodotto destagionalizzato. Ancora, gli aromi crescono del 20%: grazie ai nuovi inserimenti le performance sono nettamente migliorate. Per quanto riguarda i prodotti IGP come radicchi veneti e rucola della piana del Sele il dato è del +28%: questo risultato ci rende particolarmente orgogliosi visto il grande impegno de L’Insalata dell’Orto nel promuovere le tipicità del territorio, assicurando alla distribuzione le garanzie di un presidio completo di filiera e la qualità di prodotti a marchio comunitario.
Quali sono stati i progetti, le principali iniziative e le innovazioni portati a termine in questi mesi?
“La linea Residuo Zero de L’Insalata dell’Orto è stata la novità dell’anno assieme allo sviluppo della linea Metti un Fiore con la nuova gamma Miscele & Snack a base di fiori eduli disidratati e frutta secca. Dopo il biologico, su cui siamo specializzati da tempo, anche col Residuo Zero abbiamo messo al centro sicurezza alimentare e sostenibilità, valori che fanno parte del nostro Dna. La nostra linea a residuo zero soddisfa la richiesta dei consumatori offrendo ai distributori una gamma sufficientemente profonda, dal messaggio chiaro. Sul fronte della promozione, quest’anno abbiamo iniziato uno stimolante percorso con la food blogger Azzuchef, la nostra nuova brand ambassador: è un progetto di ampio respiro che ha l’obiettivo di rendere più divertente e smart l’utilizzo delle insalate in cucina”.
Quali le prospettive per i mesi invernali e per il 2024 in generale?
“Dopo un autunno caldo, che non ha incentivato il consumo di ortaggi, l’arrivo dell’inverno ha dato un’accelerata alla domanda. In particolare è il mondo radicchi ad essere molto frizzante. Proponiamo sul mercato Radicchio di Chioggia Igp, Radicchio Variegato di Castelfranco Igp, Radicchio di Verona Igp, e Radicchio Rosso di Treviso Igp. Le buste di Castelfranco Igp e Chioggia Igp sono state protagoniste di un ottimo esordio di mercato, soprattutto il Chioggia, con l’arrivo dei primi freddi, ha dato ottimi risultati: questa referenza, inoltre, è sempre più richiesta anche dall’industria alimentare. Parlando di prospettive siamo fiduciosi e stimiamo un 2024 di ulteriore crescita dopo che nel 2023 supereremo la soglia dei 50 milioni di euro di fatturato: il presidio totale della filiera di produzione è un elemento di valore e una leva di competitività che ci ha permesso di consolidare clienti e acquisirne dei nuovi. Ci permette di garantire costanza e qualità”.
“Sono diversi i fronti che ci vedono impegnati”, prosegue Busana. “Partiamo da quelli in campagna, che nel 2024 ci consegneranno un aumento delle superfici destinate alla materia prima, in particolare raddoppieremo gli ettari coperti, con serre di ultima generazione a basso fabbisogno idrico ed energetico. Arrivando in magazzino, poi, stiamo ultimando gli interventi di ammodernamento dello stabilimento di produzione con macchinari e tecnologie in grado di garantire maggior sicurezza ed igiene negli ambienti di lavoro, così da soddisfare al meglio le esigenze qualitative richieste dai nostri clienti”.
E come procede il progetto fiori eduli?
“Parlare di fiori commestibili ci emoziona sempre un po’. Sono stati la scommessa più importante degli ultimi anni e tra qualche mese faremo la prima spedizione negli Stati Uniti d’America, a Miami. Per noi rappresenta un grande risultato, il mercato si sta dimostrando ricettivo e la proposta con i fiori disidratati è molto accattivante. Su questo fronte non mancheranno novità”.
Capitolo sostenibilità: “Siamo tra le prime imprese del comparto, se non la prima in assoluto, a presentare il Bilancio di Sostenibilità: non un’operazione di facciata, ma un progetto che ha coinvolto tutta l’azienda per certificare l’impegno, convinto e impegnativo, che ogni giorno mettiamo nel produrre, lavorare e commercializzare i nostri ortaggi. Continuiamo a investire in sostenibilità, dalla ricerca sul packaging fino all’ultimo incremento dell’impianto fotovoltaico con 200KW aggiuntivi installati quest’anno”.
La vostra ricetta per il rilancio della IV Gamma, settore in difficoltà e crisi di marginalità?
“Non si può prescindere da un impegno costante e tutti sono chiamati a questo: dai vertici aziendali agli operatori in campo e stabilimento. In azienda abbiamo persone che lavorano con passione e proprio la passione è il secondo ingrediente della nostra ricetta. In IV Gamma non ci si improvvisa e il mercato lo ha reso ben chiaro: quindi professionalità ed esperienza. La nostra strategia ci dice che il controllo di filiera garantito è un fattore centrale, così come la capacità di saper innovare. E poi un pizzico di fortuna, quella serve sempre”.
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(fonte: Freshcutnews.it)