L’IMPORT VIAGGIA A VELE SPIEGATE. BATTAGLIO: “2023 POSITIVO, CONSUMI STABILI. CRESCE L’AVOCADO”

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di Emanuele Zanini

Le importazioni di ortofrutta continuano a salire: gli ultimi dati Fruitimprese dicono che nei primi nove mesi l’import è cresciuto di quasi il 7% a volume e di oltre il 10% a valore.

A confermare il trend positivo è Luca Battaglio (nella foto), presidente dell’omonimo gruppo piemontese – uno tra i principali operatori italiani che importano ortofrutta (frutta esotica e agrumi in particolare) – che traccia il quadro dell’anno appena concluso.

Il 2023 è stato un anno complessivamente positivo per l’import, dopo un 2022 difficile per l’inflazione, accelerata dal conflitto ucraino, che ha aumentato i costi di produzione in modo significativo e reso difficile il recupero sui prezzi di vendita. Anche l’offerta è stata quasi sempre adeguata alla domanda e questo ha contribuito a non stressare il mercato, che purtroppo è sempre meno elastico e capace di assorbire picchi di volume”.

“I consumi – osserva ancora l’imprenditore torinese – sono stabili, con poche variazioni tra i vari prodotti, anche se è difficile avere una valutazione precisa perché sappiamo che il mondo dell’ortofrutta è ancora molto frammentato e artigianale, salvo poche eccezioni”.

“L’avocado in crescita: sta recuperando posizioni”

Analizzando poi il mercato in base alle referenze più richieste, Battaglio afferma che “il prodotto che sicuramente è in crescita è l’avocado; partito da un consumo decisamente basso di alcuni anni fa sta recuperando posizioni nelle scelte degli italiani. La nostra azienda ha contribuito in modo significativo a questo percorso, specializzandosi lungo tutta la filiera in modo strutturato e unico per il settore”.

“Il nuovo anno sulla scia del 2023 con un’offerta controllata”

Sulle prospettive per il nuovo anno, si attendono conferme nei trend: “Il 2024 sembra voler seguire le orme del 2023, con un’offerta globale “controllata” sia per l’attenzione degli operatori sia per cause climatiche che rendono sempre più difficile produrre quanto si auspica. Il gruppo Battaglio nel 2023 è cresciuto, con percentuali significative, in tonnellate vendute e nel fatturato e continua ad investire sia nella produzione propria sia nelle strutture distributive, in modo particolare in Argentina e in Sud Italia”.

Battaglio commenta infine anche la critica situazione creatasi nell’area del Mar Rosso: “In quell’area sono colpiti solo i traffici colpisce degli esportatori. Per nostra fortuna la merce arriva dal centro-sud America o dal Sud Africa, per cui non abbiamo registrato complicazioni. Almeno per ora… Certo che questo “incidente” ci fa capire che non si può più confidare in nulla di certo o stabile, per cui vivere con un piano B in tasca diventa fondamentale”.

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