LECCE, VENDUTE PATATE NOVELLE “TAROCCATE”

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Un vero danno di immagine quello che stanno subendo i produttori della patata novella di Galatina (Lecce), un prodotto ortofrutticolo tipico della zona e della tradizione agricola salentina. Sembra infatti che circolino nei negozi della provincia sacchetti che all’apparenza, leggendo l’etichettatura, conterrebbero patate novelle, ma in cui in realtà si trovano prodotti tutt’altro che freschi e di stagione.

 

Un consumatore se n’è accorto e si è rivolto a Federconsumatori per chiedere tutela. Qualche settimana fa, come rivela il sito puglialive.it, il consumatore ha segnalato al responsabile del Settore Energia e Ambiente di Federconsumatori, Antonio Spagnolo, di aver acquistato un sacco di patate contrassegnato dalla scritta “Galatina Extra”, in cui pensava di trovare delle “patate novelle”.

 

Ma, appena aperto il sacchetto, l’amara delusione: quelle non erano certo patate novelle. Erano mollicce e avevano la buccia spessa e ruvida; caratteristiche della “patata novella” sono, invece, la sua consistenza soda e la sottigliezza della buccia. Il consumatore fidandosi della scritta sul sacco, aveva acquistato la confezione chiusa senza controllarne il contenuto: la scritta “Galatina extra” infatti induce subito a pensare alle “patate novelle” e ciò era confermato anche dall’etichettatura. “TINA la novella genuina – patate novelle per gnocchi, purè, insalate – kg. 5 Varietà Sieglinde”, rassicurava l’etichetta su un lato del sacchetto. Sull’altro lato erano riportati, poi, tutti i dati della Società produttrice (Finis Terrae srl) certificazioni, provenienza, zona di produzione, codice a barre e numero di lotto.

 

L’azione di Federconsumatori è iniziata proprio dai produttori: informando cioè la Società Finis Terrae e la Società Discoverde di Galatina (che qualche mese prima aveva commercializzato il prodotto) della segnalazione. Intanto il consumatore riportava al negoziante il sacchetto acquistato per contestarne il contenuto.

 

La Discoverde ha informato Federconsumatori che non vendeva quel prodotto in sacco da almeno sei mesi; la Società Finis Terrae ha rivelato che, attualmente, quei sacchetti con quelle patate non sono messe in commercio da loro e che sono giunte loro altre segnalazioni, in questi ultimi mesi, dalla provincia di Lecce e non solo. Secondo la stessa Società, dunque, qualche “furbo” starebbe riutilizzando gli stessi sacchi, con l’etichetta originaria, per commercializzare un altro tipo di patate.

 

Per questo la Finis Terrae, proprio a causa del danno all’immagine che la situazione poteva comportare, starebbe mettendo in commercio delle confezioni con un altro formato e un altro tipo di etichetta.

 

Federconsumatori Lecce ha intanto denunciato il fatto a tutte le autorità competenti del territorio (in allegato la lettera): al Prefetto, ai Nas, alla Guardia Di Finanza, ai sindaci di Galatina e di Lecce, ai Presidenti di Provincia di Lecce e Regione Puglia, all’Ufficio frodi alimentari, ad Agecontrol, Coldiretti e Cia per chiedere vigilanza e provvedimenti tempestivi a tutela della salute dei cittadini e del territorio.

 

“Vicende del genere danneggiano l’economia locale e l’immagine del nostro territorio e dei suoi prodotti.”, sottolinea il Presidente di Federconsumatori Lecce Antonio Moscaggiuri, “La commercializzazione di “prodotti tarocco”, inoltre, fuori da una filiera controllata e da qualsiasi procedura di rintracciabilità ed etichettatura potrebbe avere ripercussioni anche sulla salute dei consumatori”.

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