LE DUE FACCE DELLA TOSCANA: ALBICOCCHI GIÀ IN FIORE, MA DANNI PER 22 MILIONI DI EURO PER IL GELO

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Agricoltura toscana in stato confusionale. Gli albicocchi sono già in fiore ma nelle campagne il bilancio delle settimane di freddo e neve si fa sempre più pesante: 22 milioni di euro. Sono i due volti dell’agricoltura toscana emersi dal bilancio effettuato da Coldiretti che prosegue la sua attività di monitoraggio su tutto il territorio regionale.

“Un conto salatissimo – commenta la stima del danni, Tulio Marcelli (nella foto), presidente Coldiretti Toscana. L’arrivo imprevisto delle temperature già quasi primaverili in particolare nella zona di costa, dopo il prolungato gelo polare, stanno ingannando le piante che già mostrano i primi segni di risveglio. Le piante di albicocco, ciliegio, susino e pesco, ma anche di pero e melo sono stimolate dalle temperature primaverili a preparare le gemme per la fioritura con il risultato di renderle meno resistenti al freddo che tornerà presto, secondo i metereologi, a farsi sentire.

“Il rischio è un crollo delle fioriture e quindi della produzione dei frutti nella prossima primavera-estate che farebbe ulteriormente aumentare il conto dei danni provocato dall’andamento climatico anomalo del 2012 al settore agricolo”.

La conferma che qualcosa di anomalo sta succedendo arriva dalla costa apuana e dalla Versilia dove gli albicocchi si preparano alla fioritura “in anticipo di qualche settimana, sicuramente un paio – spiega Paolo Caruso, imprenditore agricolo di Massa. Primavera rimandata nelle zone interne: a Castelfiorentino il “Poggio ai Grilli”, azienda agricola specializzata negli alberi da frutto parla di “presupposti che non ci sono ancora. Le temperature mattutine sono ancora molto rigide – conferma Marco Borghi – mentre quelle pomeridiane sono sicuramente anomale. E’ ancora presto per parlare di primavera”.

Ma se c’è una Toscana che sboccia, c’è anche una Toscana che sta ancora contando i duri effetti di un inverno rigidissimo. Orticolo, olivicolo, viticolo e zootecnico i settori più danneggiati dal mix di neve e gelo a cui vanno sommati numerosi crolli di stalle, capannoni, fienili e serre, cali di produzione di latte e uova, e la preoccupazione per la ripresa vegetativa degli olivi come confermato già nelle scorse settimane da Coldiretti.

Nel fiorentino, zona Scandicci, l’AB Agricola Bencini, ha dovuto buttare via interi raccolti di cavolo nero, rape, cicoria e piselli. “Ho perso tutta la produzione – spiega il titolare Tommaso Bencini che vende ai mercati di Campagna Amica – è stato un inverno molto difficile”. “Ci sono centinaia di imprese – conclude Marcelli – che sono state costrette a gettare via intere partite di orticoli coltivati in campo aperto con danni calcolabili da centinaia fino a migliaia di euro”.

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