Si allargano a dismisura le esigenze alimentari delle cavallette (Calliptamus italicus, questo è il nome scientifico) tant’è che oltre ai medicai stanno saccheggiando i frutteti ed i vigneti – ma anche orti – nelle colline della Romagna (nelle foto le conseguenze degli “attacchi”).
Lo segnala Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna che sta raccogliendo le testimonianze di numerosi frutticoltori del territorio. “Il numero elevato e la voracità di questi insetti e tale che ormai aggrediscono tutte le colture, pesche comprese – dice Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna – e se il fenomeno di proliferazione continua di questo passo nel giro di pochi giorni arriveranno anche in pianura con prevedibili ulteriori danni”.
In questi giorni le operazioni di raccolta frutta sono in corso e molti agricoltori si trovano a lottare contro il tempo a causa di una invasione che non è più una eccezione, ma a da alcuni anni si ripropone puntualmente nel periodo estivo.
“È una corsa ormai impari per gli agricoltori che si trovano ad affrontare una crisi dopo l’altra in molti casi senza essersi ‘ripresi’ dalle precedenti – gli fa eco Danilo Misirocchi, presidente della Confederazione romagnola – e sono costretti raccogliere prima che le cavallette si portino via tutto. Infatti adesso attaccano frutteti (pesche e albicocche) e vigneti perché le cavallette hanno già fatto e continuano a fare danni importanti anche su altre colture, soprattutto medicai. Poi con la siccità le cavallette vanno dove trovano cibo.
Inoltre – prosegue Misirocchi- l’abbandono delle aree montane e collinari, quindi non più coltivate, aumenta la proliferazione delle cavallette che, peraltro, non trovano antagonisti naturali, spesso rappresentati da animali da cortile come le faraone che sono ghiotte di questi insetti”.
Cia chiede alla Regione di procedere alla delimitazione delle aree per la richiesta dello stato di calamità naturale “attivando la legge 102 – conclude Francia- per questo invitiamo gli agricoltori a segnalare gli attacchi da cavallette per agevolare la definizione della mappatura delle aree colpite”.
