"Ci chiediamo perché al tavolo del lavoro tra governo e forze sociali l’agricoltura che occupa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti oltre agli autonomi è l’unico a non essere stato invitato". E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini (nella foto) nel sottolineare che "ci saranno senz’altro buoni motivi e restiamo in attesa che qualcuno li spieghi".
"Certo è che – sottolinea Marini – abbiamo difficoltà a sentirci impegnati sulle scelte che saranno prese ad un tavolo della concertazione dal quale siamo stati esclusi. Comunque mentre al tavolo si discute su come licenziare con la riforma dell’articolo 18 sarebbe ora – sostiene Marini – che venisse pubblicato al più presto il decreto flussi per il lavoro stagionale degli extracomunitari, in ritardo di 4 mesi, che consentirebbe l’assunzione da parte delle nostre imprese di 35mila lavoratori necessari per non mandare alla malora le produzioni agricole che con la primavera si iniziano a raccogliere, dalle fragole del veronese agli ortaggi della provincia di Latina".
"Siamo di fronte ad una ulteriore disattenzione nei confronti di un settore come quello agroalimentare che è una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere".