L’asparago Igp di Badoere, in provincia di Treviso, si presenta con una veste sostanzialmente rinnovata. Più bella, più efficace, soprattutto più funzionale e riconoscibile. L’esordio “ufficiale” il primo maggio, alla 47esima mostra dell’asparago, che è per tradizione una delle più popolari e più frequentate, con tutto un contorno di manifestazioni di eventi di grande richiamo.
Il restyling, osserva Pietro Berton, che cura l’immagine di OPO Veneto, si è reso necessario, in particolare, per avere una fascetta standard, nella quale sia possibile sovrastampare il numero della partita (il confezionamento) e il nome del coltivatore, tenendo conto della variabilità della produzione.
Il sigillo di garanzia, obbligatorio per disciplinare, è inglobato nella grafica della fascetta. In sostanza, si è inteso mettere in ulteriore risalto la tracciabilità della produzione. Il risultato è stato immediatamente apprezzato dai coltivatori: minori costi, maggiore praticità, operazioni più sbrigative, maggiore rintracciabilità. Soprattutto si “stampano” fascette in base alle reali disponibilità di produzione ed alle necessità commerciali evitando inutili sprechi.
La novità è stata accolta con favore dai produttori. “Ci voleva – commenta Federico Nadaletto, OPO Veneto e consigliere del Consorzio di tutela dell’asparago Igp di Badoere -: dà un’immagine di freschezza e di innovazione. Evidenzia la qualità certificata dell’ortaggio, che sta crescendo e che il mercato e i consumatori stanno riconoscendo sempre più per i pregi nutritivi”.
Per l’asparago di Badoere la stagione sta procedendo con soddisfazione. Sembra dimenticata la brutta raccolta del 2013, che è stata al di sotto di ogni attesa a causa del maltempo (perdite sino al 40 per cento della produzione). Nelle terre del Sile, quest’anno, stima Federico Nadaletto, ci sono tutte le premesse per superare i 10 mila quintali di produzione. In crescita risulta anche la coltivazione Igp, che resta tuttavia ancora piuttosto limitata: potrebbe avvicinarsi ai 1500 quintali.
Il Consorzio di tutela, presieduto da Antonio Benozzi, direttore Roberto Loschi, si sta attivando con tutta una serie di proposte per allargare la base produttiva e per valorizzare il prodotto sui mercati. Sono iniziative che stanno dando interessanti risultati e promettono un ulteriore sviluppo dell’asparagicoltura nelle terre attorno a Badoere, attraversate dai fiumi Sile, Zero e Dese, ai confini tra le province di Treviso, di Padova e di Venezia.
Nella seconda foto, da sinistra: Federico Nadaletto con Antonio Benozzi, consigliere e presidente del Consorzio asparago di Badoere IGP