Rafforzare l’organizzazione dei produttori per avere più potere contrattuale nei confronti della Grande distribuzione; sviluppare incisive campagne promozionali e di comunicazione per fermare il calo generalizzato dei consumi di frutta e verdura fresca in Europa, crollati del 18% negli ultimi 8 anni; rilanciare la sfida della competitività puntando su innovazione varietale e tecnologica. Sono le priorità emerse dall’incontro che ha riunito a Bruxelles il Collegio dei produttori di Areflh, l’associazione delle regioni ortofrutticole europee presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli (nella foto), cui aderiscono 21 regioni produttrici e 19 tra Aop (Associazioni di organizzazioni di produttori) e Op (Organizzazioni di produttori) di sei Paesi.
Per Areflh va salvaguardato il ruolo dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm), ma questo strumento deve essere reso più dinamico e al contempo più flessibile. “Altrettanto importante – ha sottolineato Caselli – è consentire alle organizzazioni transanazionali (Aop) di continuare a svilupparsi, in quanto integrano tutte le funzioni dalla produzione alla commercializzazione”. Inoltre l’Ue dovrebbe sostenere campagne per promuovere i consumi di ortofrutta sul mercato interno. “A questo proposito – ha insistito – il progetto “Frutta nelle scuole” ha dimostrato di funzionare bene e pertanto andrebbe preso a modello per altre iniziative sul tema. E in questo senso Areflh potrebbe avere un ruolo importante come piattaforma per lo scambio di esperienze e progetti”.
All’incontro è stata ribadita l’importanza del settore ortofrutticolo per molte zone rurali in termini di attività economica e fonte di occupazione. Al termine una delegazione di Areflh, guidata dalla presidente Caselli, ha incontrato Joao Onofre, nuovo responsabile dell’Unità C.2 vino, sostanze spiritose e prodotti ortofrutticoli della Direzione Agricoltura della Commissione europea per evidenziare le criticità che contraddistinguono il settore ortofrutticolo soprattutto verso il mercato e la necessità di mettere in campo efficaci politiche d’innovazione.