LANINI TESTIMONE E CRONISTA DEL TERREMOTO PER IL CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

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Dall’altra parte dell’apparecchio c’è Luca Lanini (nella foto), docente ed esperto di logistica, da tempo prezioso collaboratore del Corriere Ortofrutticolo. La telefonata per concordare il tema del prossimo “pezzo” per il mensile cambia improvvisamente tono quando Luca, con voce meno squillante del solito, ci informa di essere tra quelli che il sisma lo stanno vivendo sulla propria pelle.

La sua casa di Quistello, Comune di circa 6.000 abitanti nel Mantovano, è rimasta in piedi ma, attorniata da edifici pericolanti, è stata dichiarata inagibile. Tutto il centro storico della cittadina lombarda è zona rossa. Adesso, dopo aver dormito nel giardino di casa dentro una tenda, lui e famiglia stanno per sistemarsi da un parente. “C’è a chi è andata molto peggio, a meno di 20 chilometri da qui, a Novi di Modena, è successo il finomondo. Ma è comunque dura, veramente dura…”.
 

Lo choc, il trasloco del minimo indispensabile, i bambini da confortare, l’impegno per assimilare nuove abitudini, la speranza che almeno la ferramenta di famiglia possa presto rialzare le saracinesche e che la messa in sicurezza dell’appartamento possa avvenire in tempi brevi, mentre tante altre persone non avranno la stessa fortuna e vedranno abbattere la casa di proprietà o in cui vivevano in affitto: le parole, sobrie, e le emozioni trasmesse da Luca sono una stilettata per chi il terremoto finora lo aveva vissuto solo attraverso telegiornali, internet e carta stampa.

Luca, te la senti di scrivere qualcosa per il prossimo numero del Corriere? Su quello che è successo, su cosa ha significato per la gente, per l’economia e per lo stesso settore ortofrutticolo? “Sì, ci posso provare. Dammi qualche giorno di tempo. Un produttore mi ha raccontato cos’è avvenuto nei campi, durante la scossa del 29 maggio. Sembrava che qualcuno stesse scuotendo le piante di pere con tutte le forze; poi si è creato un vento innaturale e subito dopo c’è stata una scossa sussultoria. Ma per fortuna i frutti erano acerbi e non sono caduti. Incredibilmente, viene da dire. Fosse successo qualche giorno dopo, sarebbe stato da buttare. Mentre nei caseifici qui vicino…”. Aspettiamo di leggerti, Luca.

Mirko Aldinucci

mirko.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

 

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