L’ALBICOCCA VESUVIANA PREME PER OTTENERE L’IGP: “ITER NON COMPLETATO”

Condividi

Avviata ma non completata la procedura per il riconoscimento dall’Ue dellIndicazione geografica protetta di Daniela Spadaro Le «crisommole», sono chiamate in dialetto richiamando letimologia greca, le «mele d’oro» vesuviane o al secolo le albicocche: che dir si voglia, questo frutto d´eccellenza della zona vesuviana non ha ancora ottenuto il riconoscimento Igp, il marchio comunitario.

C´è una procedura avviata, è vero, ma mai completata. Ed è a questo che, come riporta Il Mattino, punta il presidente del gruppo di azione locale (Gal) Vesuvio Verde nonché sindaco di Ottaviano, Biagio Simonetti che a Palazzo Mediceo ha ospitato l´evento «L’albicocca del Vesuvio, tra valorizzazione e innovazione», moderato da Vincenzo Angrisani e con la presenza di Angelo Alterio , assessore al turismo di Ottaviano, del consigliere metropolitano Vincenzo Cirillo, del presidente del Parco Vesuvio Raffaele De Luca , con la funzionaria regionale Maria Passari, i docenti universitari Giuseppe Marotta e Chiara Cirillo , il presidente del consorzio di tutela «Vini Vesuvio» Ciro Giordano , la presidente del consorzio di tutela «Pomodorino del piennolo Vesuvio dop» Cristina Leardi e il responsabile dell´azienda agricola «Ager», Gaetano Romano.

Ed è di fatto incredibile che l’albicocca vesuviana non abbia ancora ottenuto il marchio di «indicazione geografica protetta» dacché la zona vesuviana, è tra le realtà di più antica coltivazione: con 50mila tonnellate di prodotto l’anno, i paesi del Parco Vesuvio sfornano l’80 per cento della produzione regionale. Inoltre le eccezionali caratteristiche e la salda correlazione creatasi tra specie ed ambiente hanno reso questo frutto «tipico».

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE