MA L’AGRICOLTURA ITALIANA HA TROVATO IL SUO LEADER?

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di Corrado Giacomini *
Su “Milano Finanza” digitale dell’11 novembre si poteva leggere l’articolo di Andrea Giacobino dal titolo “Avanguardia agritech: chi è Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF” che nel sottotitolo riportava quanto segue “Con altri investitori finanziari e con i consorzi, l’imprenditore agricolo Vecchioni, capo della Coldiretti, ha rilevato le Bonifiche Ferraresi per creare il campione nazionale dell’agricoltura”.
Confesso che alla lettura del sottotitolo ho fatto un salto sulla sedia. Fino all’11 novembre non sapevo che Federico Vecchioni fosse anche il “capo della Coldiretti” !! Certamente era un errore, ma credo che sia il segnale del ruolo che Federico Vecchioni, grazie ai suoi legami con Coldiretti (Bonifiche Ferraresi, SIS, CAI e altro), sta assumendo nell’immaginario collettivo, soprattutto nel mondo agricolo. In questi ultimi giorni su Federico Vecchioni e su BF SpA si possono leggere altre notizie. Vecchioni ha rilevato con una propria società, la “Newspaper”, il 25% di SEI l’editore del quotidiano “La Verità” e del settimanale “Panorama”, diventando il secondo azionista dopo lo storico direttore Maurizio Belpietro. Ovviamente Vecchioni con i propri soldi può fare quello che vuole, ma i commenti che si possono leggere sottolineano che questa acquisizione rappresenta una notevole notizia “politica” negli ambienti di centro-destra. In questi giorni sta partendo anche il collocamento dell’aumento di capitale  di 300 milioni, per il quale già si prevedono significative adesioni degli attuali azionisti, alla base del piano industriale 2023-2027 che punta all’efficientamento dei settori già esistenti (polo sementiero e Consorzi Agrari), allo sviluppo di un percorso di internazionalizzazione in alcuni Paesi africani (BF International) e la creazione di una offerta formativa (BF University).
Obiettivi grandiosi, che hanno trovato la piena adesione di importanti e noti sottoscrittori degli aumenti di capitale che BF ha proposto nel corso degli anni o di nuovi soci attraverso acquisti sul mercato, anche di carattere istituzionale come la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e ENPAIA. L’acquisizione nel 2014 dalla Banca d’Italia di Bonifiche Ferraresi da parte di BF SpA era una operazione del tutto privata e continua ad esserlo, ma il coinvolgimento di Federico Vecchioni in SIS, una delle più importanti società sementiere italiane, partecipata anche da alcuni Consorzi Agrari, e soprattutto il ruolo primario che Vecchioni ha avuto nella creazione di Consorzi Agrari d’Italia (CAI) di cui è il primo socio, assumendone il controllo e la posizione di consigliere delegato, lo rendono non il “capo” di Coldiretti, ma certamente una voce importante ai vertici dell’organizzazione.
Nella notizia stampa con cui BF SpA presentava l’iniziativa della costituzione di CAI stava scritto che BF SpA “realizza un altro fondamentale pilastro del proprio piano industriale consolidando la sua vocazione di hub strategico e dimostrandosi capace di generare valore per tutti i propri stakeholder dall’integrazione virtuosa della filiera alimentare 100% dalla terra al cibo”.
Con questa dichiarazione BF SpA non solo si assumeva la responsabilità di creare valore per i propri soci, e questo è il suo compito, ma si faceva carico anche di svolgere un ruolo importante nell’interesse di tutta l’agricoltura italiana. A questo punto, dopo i lusinghieri risultati raggiunti dalla gestione di BF SpA, fino ad aggiungere nei suoi programmi una espansione a livello internazionale, credo che sia lecito domandarsi se il business di BF SpA abbia avuto delle ricadute positive anche sull’agricoltura italiana.
* economista agrario

 

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