LA TRISTEZA DEGLI AGRUMI COLPISCE ANCHE LA PUGLIA: -17% DEGLI AGRUMETI NEL TARANTINO

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A minacciare l’agricoltura pugliese non c’è solo la xylella. In Puglia, infatti, dove si producono un milione e 100mila quintali di arance, mandarini e clementine di eccellente qualità cresce l’apprezione per la “Tristeza degli agrumi”. Al pari della xylella, si tratta di una malattia letale perle piante colpite, che prima vede la deformazione dei frutti e poi la morte dell’albero. Il virus ha origini asiatiche e in provincia di Taranto, a Ginosa, Palagianello e nella zona, in soli 5 anni, ha determinato una riduzione del 17% nell’estensione degli agrumeti (2mila ettari) con un conseguente calo produttivo.
L’allarme arriva dalla Coldiretti: “L’Osservatorio fitopatologico della Regione Puglia in base ai monitoraggi annuali – spiega il presidente Gianni Cantele -, ha individuato nel territorio le aree focolaio nella provincia di Taranto colpita dal virus in misura notevole”. Di fatto la regione convive da anni con questa virosi altrettanto incurabile, appartenente al gruppo delle Closterovirusche, che si diffonde per innesto o afidi dei limoni. Gà nel 2013 dalle aree contaminate (entro 500 metri dagli alberi infetti), tutte ricadenti in provincia di Taranto, è fatto divieto a chiunque di prelevare materiale di propagazione di agrumi, “sino a quando ripetuti saggi abbiano dato esito negativo per almeno tre anni e l’area contaminata si possa dichiarare decontaminata” si legge nelle direttive regionali.
Dal decreto che detta le misure fitosanitarie contro la Tristeza, le aree di coltivazione delle piante soggette al virus sono suddivise in zone “indenni”, “focolaio”, “di contenimento”, “di insediamento”, “tampone”, con i relativi adempimenti da seguire.

(fonte: Quotidiano di Puglia)

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