LA SUPER SERRA DÀ UN’ULTERIORE SPINTA ALLA CRESCITA DI LAPIETRA

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In una regione come la Puglia dove l’orticoltura è in pieno campo, l’Azienda Agricola F.lli Lapietra di Monopoli è l’eccezione che conferma la regola. I suoi pomodori e cetrioli non conoscono il terreno, crescono in serre dotate di tecnologie tra le più avanzate a livello internazionale. Un ulteriore balzo in avanti dell’azienda viene dall’ultimo impianto – una serra in vetro di due ettari e mezzo – entrato in produzione dal novembre 2019. E’ completamente asettico pur essendo semichiuso; gli insetti non entrano perché la serra ha un sistema di aerazione a pressione che li respinge all’aperto.
Nove ettari di serre sono destinati ai pomodori, quattro ai cetrioli, il tutto senza suolo. Con 80 collaboratori, l’azienda sviluppa una produzione annua media di 3-4.000 tonnellate di pomodoro e oltre mille tonnellate di cetriolo la cui destinazione è principalmente la GDO regionale di qualità, nell’ottica del “km zero”, ma richieste arrivano dal Nord Italia e dall’Europa centrale.
Enzo e Lino Lapietra sono partiti interrogandosi sulla identità produttiva aziendale e si sono guardati attorno in Europa, studiando in particolare il modello olandese. Racconta Enzo Lapietra: “Nel 1994 abbiamo fatto l’esperienza di computerizzazione e automazione delle serre già realizzate. Questo primo step di integrazione della tecnologia nella nostra routine lavorativa ha dato buoni riscontri tanto che ci siamo spinti oltre. Dopo le prime sperimentazioni, abbiamo deciso di fare un investimento più corposo e nel 2000 abbiamo avviato l’insediamento della prima serra che mutuava le coltivazioni senza suolo olandesi e puntava a introdurre nel nostro lavoro quotidiano un approccio ancora più tecnologico”.
Agli 11mila metri quadri iniziali se ne sono aggiunti novemila nel 2004, diecimila nel 2007 e altri dodicimila nel 2008. E il processo di innovazione e ampliamento continua.
“Nel Sud abbiamo la cultura del pomodoro – precisa Enzo Lapietra – ne riconosciamo il sapore fin da bambini. Produrre per i consumatori pugliesi e del Sud ci dà per questo una particolare soddisfazione perché sono consumatori che sanno distinguere un pomodoro di qualità. E’ vero che abbiamo adottato tecniche che non fanno parte della tradizione ma il risultato è importante e ci dà soddisfazione perché l’acqua è la nostra, non è quella olandese, così come l’aria e il clima. E i consumatori ci premiano”.
Il Coronavirus ha portato in primo piano gli aspetti salutistici. “Qui nessuno tocca con le proprie mani un pomodoro – afferma Enzo Lapietra -, da noi il prodotto esce incontaminato. Questa epidemia dovrebbe insegnare a chi ci governa che ciò che conta è il cibo e la salute. E’ nell’agricoltura e nella sanità che il settore pubblico deve investire di più”.
Un più ampio articolo sul Primo Piano Puglia del Corriere Ortofrutticolo in distribuzione.

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