PEF Srl è un’impresa fondata nel 1980 dalla famiglia Peviani e dalla famiglia Pavan. Il suo core business è la carota, che l’azienda tratta nella sua filiera completa: dalla semina – grazie a due imprese agricole di proprietà – al confezionamento.
Due gli stabilimenti italiani: uno a Chioggia, in Veneto, e l’altro al capo opposto dello Stivale, a Ispica, nella punta più meridionale della Sicilia orientale. Massimo Pavan è il presidente di PEF, oltre ad essere il presidente del Consorzio della carota novella di Ispica IGP.
L’azienda lavora circa 250mila quintali di carote all’anno tra lo stabilimento di Ispica e quello di Chioggia coprendo così il mercato tutto l’anno, sia per i clienti del prodotto fresco, sia per i co-packer (che confezionano il prodotto per la grande distribuzione italiana e estera).
Per l’impresa veneta, che lavora dodici mesi l’anno per l’agroindustria, il periodo estivo è dedicato in particolare all’export, cui viene destinato il 50% della produzione di carote fresche. Sono soprattutto Germania, Francia, Svezia, Norvegia, Danimarca ed est-Europa che ricorrono all’importazione una volta terminato il prodotto locale frigo-conservato.
Lo stabilimento siciliano lavora a pieno ritmo da febbraio a giugno e per affrontare al meglio il compito, ha recentemente acquistato due selezionatrici TOMRA per le carote.
Massimo Pavan è giustamente fiero della sua impresa: “Siamo tra i primi in Italia in questo settore. Abbiamo anche due aziende agricole, perché la raccolta e la produzione della carota sono meccanizzabili, quindi dobbiamo gestire in modo sinergico tanto la produzione quanto la raccolta. Inoltre, poiché dagli anni 2000 la GDO ha richiesto un controllo maggiore sulla produzione, dalla semina al confezionamento, le nostre aziende agricole ci permettono di garantire prodotti controllati lungo tutta la filiera”.
Attenzione al prodotto, alla filiera e alla tecnologia che si riflette anche nella scelta di automatizzare il più possibile la cernita, riducendo quella manuale, passibile di errori.
Spiega Massimo Pavan: “Ci serviva una macchina veloce e che togliesse bene lo scarto. In seguito all’introduzione delle due nuove TOMRA – posizionate dopo il lavaggio e i levapezzi meccanici – la qualità della selezione è migliore e continuativa”. I numeri rendono meglio l’idea: grazie alle nuove selezionatrici, la manodopera addetta al controllo manuale è stata ridotta del 50%. Spiega sempre Pavan: “Controllare le carote per 8 ore al giorno è faticoso e ci si distrae. Inoltre, si fa fatica a trovare manodopera perché si tratta di un lavoro stagionale. Per questo, l’automatizzazione è una necessità. L’imprenditore deve essere lungimirante e prevenire il più possibile scenari problematici come quelli legati alla pandemia e alla scarsità di manodopera”.
Il parere sulla selezionatrice TOMRA, al lavoro da un paio di mesi, è positivo: “Sono soddisfatto. La macchina è compatta, performante, semplice e veloce.”
TOMRA era un marchio già conosciuto dal management di PEF. “Massimo Pavan ci ha contattati direttamente – racconta Dario Cotena di TOMRA Food – perché conosce le nostre selezionatrici da tempo. Insieme, abbiamo visitato un cliente in Germania con la stessa tipologia di prodotto, in modo che potesse vedere la macchina al lavoro nell’applicazione specifica.” E prosegue: “La necessità del cliente era di incrementare la produzione a oltre 10 T/h di prodotto per linea (su 2 linee, per un totale di oltre 20 T/h) e ridurre così i tempi di lavorazione, rimuovere corpi estranei, standardizzare la qualità, ridurre la selezione manuale e ottenere statistiche relative alle differenti partite e del prodotto finale”.
In azienda la macchina è stata settata per fare due tipologie di scarto, il primo (carote biforcute o pezzi piccoli) va agli animali, il secondo al settore agroalimentare che lo usa come ingrediente per minestroni, passati e prodotti a base di carote. “Questa doppia selezione è utilissima per noi – dice Pavan – e ci ha cambiato letteralmente il lavoro, perché la qualità della seconda scelta è aumentata tantissimo rispetto alla selezione manuale.”
La piattaforma TOMRA Insight
Fiore all’occhiello delle nuove selezionatrici, la piattaforma TOMRA Insight, che consente di avere accesso ai dati di lavorazione per poter gestire al meglio il lavoro, eventuali fermi macchina e controllare la qualità del prodotto in uscita e dei lotti in ingresso. Il tutto da qualsiasi dispositivo fisso e mobile collegato.
“La piattaforma ti dà una buona idea sulla tipologia di scarto: carote rotte, marce, sformate. Si capisce meglio cosa sta lavorando la macchina. Inoltre, ti dice quanti quintali hai lavorato, se la macchina è alimentata bene e quali finger lavorano di più perché con la velocità della macchina, non si vede a occhio nudo. Naturalmente, dobbiamo imparare a gestirla al massimo delle sue potenzialità.”
A inizio anno, il team digital di TOMRA è intervenuto durante l’installazione per spiegare l’utilizzo della piattaforma. “Insight lo vedono anche in TOMRA e mi hanno dato due o tre suggerimenti per la prossima stagione per migliorare le prestazioni della macchina e della produzione – dice Pavan. Essere seguiti dagli esperti a distanza è un valore aggiunto enorme. Non si è lasciati soli”.
E chiosa: “Digitalizzare nel settore ortofrutticolo è assolutamente necessario. Dobbiamo togliere i lavori manuali e ripetitivi che non vuole più fare nessuno e ricollocare il personale in impieghi più gratificanti. Senza pensare che si ha in mano un software che all’avanzare della tecnologia viene aggiornato, mantenendoci sempre competitivi.”
Qui sotto il video di PEF
httpss://youtu.be/w4aqwI7zYv8