CON LA PANDEMIA CRESCONO GLI ACQUISTI NEI NEGOZI DI VICINATO

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La pandemia ha portato diversi cambiamenti nel comportamento dei consumatori italiani e internazionali. Secondo i dati Nielsen gli acquirenti fanno riferimento maggiore ai negozi di vicinato: gli acquisti si sono spostati dagli ipermercati ai supermercati più vicini a casa, fino ai negozi più prossimi all’abitazione.

Le persone in questo contesto, si spostano di meno e conoscono meglio i negozi più vicini. La pandemia ha permesso a molti consumatori di conoscere nuove attività nella propria zona: non solo prodotti da acquistare, ma anche servizi di assistenza e supporto di vario genere.
Le ricerche locali sono il 73% secondo Google, ma con l’avvento della pandemia le ricerche dei consumatori relative alle attività commerciali locali sono aumentate del 20.000% durante la pandemia. Con la catena di approvvigionamento interrotta, molte persone sono ancora alla ricerca prodotti e servizi nelle loro comunità locali.

In questo nuovo quadro è sempre più importante, per piccoli o grandi negozi, sviluppare un’attività di marketing locale. Così commenta Luca Bove CEO di Local Strategy:” Con il Covid-19 è cresciuto l’e-commerce, ma ci sono molte opportunità per le attività commerciali, sia singoli negozi che grandi catene. Gli italiani tendono a visitare maggiormente le attività commerciali non lontane dalla propria abitazione. Complice il fatto che molte persone non si recano più al lavoro, ma operano in smart working, oppure seguono le restrizioni di movimento del Governo. Così oggi è fondamentale dirigere i consumatori nelle attività di prossimità. In questo contesto è possibile con molti strumenti oggi, segnalare ai clienti la distanza verso l’attività commerciale, la merce disponibile, gli orari di lavoro, l’attesa prevista per accedere nello store”.
“Secondo Nielsen, per quanto riguarda GDO – la grande distribuzione organizzata – nel corso del 2020, a soffrire maggiormente, sono stati ipermercati e cash&carry, registrando trend negativi del -8,9% e -19,2% mentre discount, negozi specializzati, supermercati e superette si sono mostrati in controtendenza”.
Secondo Google i consumatori continueranno ad acquistare sempre più online e nei nogozi fisici. Così i formati multichannel – rivenditori fisici e misti – e i marketplace saranno alla base dell’86% della crescita del retail nei prossimi 5 anni.
Con la pandemia i consumatori sono più disponibili verso nuove modalità di acquisto sia online e che offline: il 73% dichiara indifferente nell’acqusito tra il canale tradizionale o online, rispetto al + 65% registrato prima della crisi. Il consumatore si aspetta un’esperienza maggiormente integrata e omogenea mentre continuano a spendere su entrambi i canali.

I dati di Google parlano chiaro. Su Google Maps ogni mese oltre 9 miliardi di connessioni tra persone e attività commerciali; oltre 1 miliardo di telefonate; più di 3 miliardi di indicazioni stradali.

Inoltre: il 30% di tutte le ricerche mobile a livello globale hanno un intento locale; il 76% delle persone che cercano sui propri smartphone qualcosa nelle vicinanze visita il business entro 1 giorno; il 28% delle ricerche “nelle vicinanze” si traduce in 1 acquisto.

Conclude Bove: “Oggi il consumatore si aspetta più che mai approcci integrati, cioè unendo l’esperienza del negozio fisico al digitale. E’ fondamentale quindi avviare una strategia ad hoc per soddisfare le richieste dei clienti in un approccio multicanale”.

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