LA IV GAMMA SOFFRE, “IN CALO IL VALORE DELLA FILIERA”. ALLEANZA ALLARGATA PER RIPARTIRE

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È un momento complesso e difficile per le aziende di IV gamma, in sofferenza per il boom dei costi produttivi, le minori rese di campo, il corretto adeguamento dei prezzi in vendita della materia prima e l’appesantimento burocratico.

A elencare il quadro delle criticità che affliggono il settore della quarta gamma e proporre ricette per il rilancio ci ha pensato UNAPROA, nel corso di una tavola rotonda organizzata a Roma, presso la sede di Coldiretti, che ha visto la presenza dei rappresentanti di importanti gruppi della GDO, nell’intento dichiarato dalla presidente dell’Unione, Sonia Ricci, “di stringere un’alleanza con la Grande Distribuzione per dare valore al cibo, in quanto non è percepito nel giusto valore che dovrebbe avere”. I vicepresidenti di UNAPROA, Felice Poli, presidente dell’Op Sole e Rugiada e Antonio Salvatore, presidente dell’OP Oasi, hanno illustrato nel dettaglio la situazione di sofferenza di un settore che negli ultimi anni ha sofferto un importante aumento dei costi produttivi, scontando, in parallelo, una contrazione dei prezzi.

Aumentano i costi a monte mentre a valle diminuisce il valore – ha osservato Antonio Salvatore – Stiamo comprimendo il valore della filiera di IV gamma”.

Felice Poli ha illustrato nello specifico le difficoltà di coltivazione nella IV gamma, indicando tra l’altro il problema del reperimento della manodopera “che non si trova e, se si trova, è di bassa qualità”. Tutte queste problematiche – è stato sottolineato dai relatori Unaproa – fanno naturalmente riflettere i produttori del settore, con la conseguenza che si stanno delineando scenari che potrebbero portare ad effetti deleteri. Ne sono un esempio concreto la riduzione e/o rinuncia alla coltivazione, soprattutto in determinati periodi dell’anno, i mancati investimenti e, conseguentemente, il difficile ricambio generazionale. “I giovani sono scoraggiati a fare gli imprenditori agricoli, oggi è più facile ricevere il reddito di cittadinanza”, ha osservato Poli, aggiungendo che ”le strategie per risollevarsi comunque ci sono, basta guardare a quello che hanno fatto gli Usa dove hanno rilanciato il settore con fattori alla nostra portata”. Ma soprattutto – ha sottolineato il vicepresidente Unaproa – bisogna mettere in campo una strategia condivisa e sinergica, “infatti solo insieme si ottengono risultati, le fughe in avanti non solo sono poco lungimiranti ma rischiano di ripercuotersi contro chi le fa, danneggiando l’intero sistema”.

Per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, “è importante che tutti gli attori della filiera si siedano a un tavolo di interlocuzione e, siccome c’è differenza tra la GDO e le catene dei discount, coinvolgere anche questi ultimi. E bisogna anche avere il coraggio di dire – “sei fuori” – ai battitori liberi che fanno distorsione di mercato”.

I rappresentati della GDO intervenuti alla tavola rotonda hanno unanimamente appoggiato l’idea di provare a ragionare insieme per aiutare l’ortofrutta. “Frutta e verdura sono fondamentali per il benessere delle persone – ha osservato l’ad di Coop, Maura Latini – Per sostenere il settore bisogna puntare a una maggiore efficienza strutturale, penso alle infrastrutture di collegamento e alla logistica, e per questo nessuna strategia di rilancio può funzionare se le istituzioni non ci aiutano”.

Per l’ad di Conad, Francesco Pugliese, “serve una maggiore programmazione da parte del settore produttivo, perché l’eccesso di offerta porta poi a vedere la merce venduta a prezzi stracciati nei discount”. “E comunque – ha aggiunto – la ricetta per valorizzare l’ortofrutta si traduce in due parole: brandizzazione e segmentazione dell’offerta”.

Anche il ceo di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, è convinto che “nel settore dell’ortofrutta è necessario continuare a creare valore intorno ai prodotti ed evitare di entrare in dinamiche esclusivamente di prezzo che rischiano di essere penalizzanti per i produttori e diseducative nei confronti del pubblico”. “Attraverso il valore aggiunto del servizio – ha proseguito – dobbiamo lavorare per portare la catena della IV gamma a mantenere il ruolo di sviluppo e sostegno per tutta la filiera”.

Cristina Latessa

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