CON LA CRISI UCRAINA VENTI DI GUERRA ANCHE SULL’ORTOFRUTTA

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La situazione di guerra ormai quasi dichiarata tra Ucraina e Russia non ha riflessi diretti per il nostro export di ortofrutta ma ci colpisce indirettamente per le conseguenze più a largo raggio sul mercato europeo.
Infatti i grandi fornitori di ortofrutta dell’Ucraina sono Polonia e Grecia. La Polonia esporta verso l’Ucraina in totale 107 mila tonnellate di prodotto, principalmente mele (70-80%) e Persimmon (caco mela). La Grecia manda verso Kiev 56 mila tonnellate di ortofrutta, soprattutto pesche e clementine. Con la situazione di crisi e di guerra l’export verso l’Ucraina diventerebbe problematico e potrebbe costringere Polonia e Grecia a reindirizzare sul mercato interno europeo tutto questo prodotto, con conseguenze di saturare il mercato di prodotto (non di eccelsa qualità) e  prevedibile calo delle quotazioni. Tenendo presente che anche la Bielorussia ha alzato l’embargo sull’import dall’Europa, il mercato europeo vedrà rifluire al suo interno valanghe di prodotto (in particolare mele e pesche) danneggiando così il nostro export e contribuendo ad abbassare i prezzi a causa della concorrenza al ribasso.
Non va dimenticato che l’Ucraina è anche un produttore e un esportatore non secondario, tra i primi in Europa, ad esempio, per le carote, e in buona posizione anche per i frutti di bosco, anche surgelati, coltivati nei Carpazi, i cavoli, la frutta secca (in particolare noci), i funghi. I Paesi in cui l’Ucraina esportava tradizionalmente e prevalentemente la sua ortofrutta erano la Russia e la Moldavia. Da alcuni anni, con l’acuirsi della crisi con la Russia, l’Ucraina ha cominciato ad esportare in Polonia, che oggi è il principale partner commerciale del Paese. Nel 2021 le entrate dell’Ucraina derivate dalle esportazioni di ortofrutta in Polonia sono aumentate fino a un record di 78,5 milioni di dollari. La bilancia commerciale ortofrutticola tra Ucraina e Polonia è risultata nel 2021 positiva per l’Ucraina. Nella stagione 2020/21, le entrate ucraine derivate dalla fornitura di frutta, bacche, verdure e noci verso la Polonia sono aumentate del 45% rispetto alla stagione 2019/20. Negli ultimi cinque anni le entrate sono cresciute di 3,4 volte. (l.f.)

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