KM ZERO, SCOPPIA LA PACE PRODUTTORI-DETTAGLIANTI: PROGETTO COMUNE

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Agricoltori e dettaglianti dell’ortofrutta sotterrano l’ascia di guerra. Le aspre polemiche seguite all’entrata in scena dei farmer market, con i commercianti sulle barricate per la concorrenza a loro dire sleale dei mercatini gestiti dai contadini, si sono progressivamente sopite ed oggi lasciano il posto a un accordo di collaborazione che coinvolge Fida-Confcommercio e Coldiretti. Un patto pensato per dar vita a un “km 0” esteso ai negozianti.

A rivelarlo in anteprima a Corriereortofrutticolo.it è Berardino Abbascià (nel riquadro di sinistra nella foto), che della Fida (federazione dettaglianti alimentari) è il presidente nazionale, al secondo mandato dopo essere stato confermato al vertice della categoria lo scorso marzo.

In un recente incontro con il massimo esponente dei Coltivatori diretti Sergio Marini (nel secondo riquadro), sono infatti state poste le basi per una partnership legata al km.0: i produttori forniranno frutta e verdura locale che transiterà da piattaforme collocate negli Ortomercati e verrà commercializzata dai dettaglianti con il marchio Fida-Coldiretti quale garanzia di origine e qualità.

 

Il progetto, il cui start up è previsto per il mese di ottobre, interesserà inizialmente il capoluogo meneghino; nelle intenzioni dei promotori dovrebbe successivamente estendersi alla Lombardia e quindi prendere piede su tutto il territorio nazionale.

Abbascià rivela un simpatico retroscena del faccia a faccia con il leader dei coltivatori diretti: “A Marini ho citato l’episodio dei due asini legati per la coda davanti a due cumuli di fieno posizionati agli estremi opposti; all’inizio cercano di raggiungere il proprio mucchietto forzando il compagno d’avventura, poi scoprono che solo collaborando possono farcela a sopravvivere".

Intanto il dettaglio ortofrutticolo tiene le posizioni. “Il calo di consumi – spiega Abbascià – si fa sentire ma il settore è vivo e vegeto. Sono circa 25 mila i punti vendita in tutta Italia e dopo la lieve flessione di imprese registrata nel 2008 e nel 2009 lo scorso anno si sono avvertiti segnali di ripresa. Il principale problema per le piccole aziende del settore è rappresentato dall’infinita serie di adempimenti burocratici e oneri richiesti dalla legge, che costringono gli operatori a dedicare gran parte del tempo alle scartoffie invece che al lavoro. Avremmo bisogno di semplificazioni o almeno di provvedimenti che tengano in considerazione la differenza tra strutture di grandi dimensioni e piccole attività”.

 

Mirko Aldinucci

mirko.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

 

 

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