KIWI, L’INDIA APRE LE PORTE AL PRODOTTO ELLENICO

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Dopo quattro anni di sforzi e negoziati bilaterali, dalla fine di settembre per il kiwi greco si sono finalmente aperte le porte del mercato indiano. ‘Conditio sine qua non’ sarebbe il trattamento dei kiwi con bromuro di metile, procedimento vietato in Grecia perché la sostanza è stata bandita dall’Unione europea. Tuttavia, vi è anche la possibilità di effettuare il “trattamento a freddo”.

Si tratta di un processo che garantisce il mantenimento dei prodotti ad una certa temperatura per un certo periodo di tempo al fine di evitare la proliferazione di insetti, garantendo così l’entrata di un prodotto fitosanitariamente sicuro nel subcontinente. Nel corso dei negoziati, la parte indiana aveva richiesto che il trattamento fosse effettuato in fase pre-partenza; le autorità greche tuttavia sono riuscite a convincere la controparte a poter eseguire la procedura "in transito", come accade in situazioni analoghe per l’export di kiwi in altri paesi (e come avviene per le spedizioni del prodotto dall’Italia). Ad oggi dunque il governo indiano ha dato il via libera alla fase pilota del processo di apertura del mercato, al fine di verificare concretamente la correttezza degli operatori ellenici. Al termine di tale fase, se non saranno state riscontrate irregolarità, l’autorizzazione temporanea diventerà permanente. “Il mercato indiano potrebbe offrire ottime opportunità ai produttori ellenici”, dichiara il direttore generale dell’ambasciata greca a Nuova Delhi, Andreas Karaiskakis. “Infatti, oltre al prodotto greco, l’accesso è al momento garantito ai soli kiwi provenienti da Nuova Zelanda e Italia, sebbene i dazi doganali impongano di applicare prezzi decisamente più elevati rispetto al prodotto locale”, conclude Karaiskakis.

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