KIWI, GULLINO AVVERTE: “TROPPE NUOVE VARIETÀ RISCHIANO DI CREARE CONFUSIONE”

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di Emanuele Zanini

Nel mondo del kiwi le premesse della stagione sono buone sebbene non manchino le incognite, specialmente sulla varietà verde. A tracciare il quadro della situazione è Giovanni Gullino (nella foto), a capo assieme alla sorella Carola, dell’omonimo gruppo cuneese.

“Il clima mite nella prima parte dell’estate ha permesso alle piante di vegetare meglio rispetto alla scorsa stagione”, premette l’imprenditore piemontese al Corriere Ortofrutticolo. “Poi purtroppo nella seconda parte del periodo estivo ci sono stati momenti più difficili e le piante che erano già state compromesse nell’apparato radicale nell’annata precedente hanno riscontrato un ulteriore peggioramento.

Il prolungamento dell’estate ha causato un ritardo nella maturazione dell’Hayward. Meno problematico è stato invece lo sviluppo del kiwi giallo, che ha patito meno le condizioni climatiche”.

Per Gullino rispetto allo scorso anno il calibro sarà migliore, con una maggiore quantità di prodotto previsti negli appezzamenti produttivi. La produzione nazionale, secondo i dati diffusi dal Cso Italy, dovrebbe attestarsi tra il 5 e il 6% in meno rispetto a quella della passata stagione. “Bisognerà vedere sul mercato se questa mancanza di volumi non si rivelerà maggiore, perché nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un “cedimento” di molte piante”.

Dando uno sguardo al di fuori dell’Italia, l’operatore saluzzese ricorda come la Grecia abbia una produzione in linea con quella dello scorso anno, “che influenzerà l’andamento della stagione commerciale”.

“Possibili aumenti di accumuli tra dicembre e febbraio”

“Abbiamo avuto un inizio di campagna molto positivo, con prezzi alti a fronte di una vendita lenta. Sarà compito dei commerciali mantenere il prezzo alto con delle vendite ad hoc, visto anche il poco prodotto italiano previsto. Ci potrebbe essere un aumento di accumulo di kiwi nel periodo che va dalla fine di dicembre ai primi di febbraio e che verrà smaltito nei mesi successivi quando si apriranno nuovamente delle finestre commerciali interessanti, come si è verificato ad inizio campagna con il kiwi Greenlight che stiamo terminando in questi giorni”.

Gullino precisa come la raccolta dell’Hayward inizierà ai primi di novembre: “Crediamo che sia necessario un abbassamento termico per avere un kiwi pronto per la raccolta e perché si sviluppi un grado zuccherino adatto per la lunga conservazione”.

Sul bio aumento delle richieste, anche Oltremare

Per quanto riguarda il biologico, Gullino conferma l’intenzione di incrementare la produzione: “Stiamo notando un interesse crescente, anche quest’anno le richieste sono ottime, in Italia come all’estero, e pure da Oltremare”.

“Attenzione sulle nuove varietà, serve chiarezza”

Focalizzandosi sulle nuove varietà, l’imprenditore piemontese avverte: “In questo senso preferiamo stare alla finestra e a guardare se ci sia effettivamente qualcosa di valido. Il rischio infatti è quello di confondere nuove cultivar con le semplici mutazioni gemmarie che non sono nuove varietà e rischiano anche di regredire dal punto di vista genetico. Inoltre credo che tutte queste presunte nuove varietà che vengono presentate creino molta confusione: sono troppe, confondono il consumatore e anche i coltivatori stessi che devono scegliere in cosa investire per la propria terra e per le proprie aziende”.

Gullino rimarca il punto di vista precisando come “debbano esserci azioni chiare e concrete che non mettano in difficoltà con i costi le aziende agricole. Si devono creare dei prodotti che abbiamo dei costi di produzione contenuti e che riescano, anche nelle stagioni più difficili come quelle dello scorso anno, a generare redditività ai produttori agricoli. Credo inoltre che sarà importante valorizzare il kiwi italiano e darlo in mano ai clienti che lo cercano come italiano e vogliono valorizzarlo come tale difendendo il prezzo e il Made in Italy”.

Tornando agli aspetti commerciali, secondo Gullino “ci saranno due mercati: uno che sarà in mano alla merce “da prezzo” e che avrà come prodotto il kiwi estero e poi ci sarà il mercato del kiwi italiano che deve mantenere delle quotazioni più alte. La difesa del prezzo per avere una campagna soddisfacente per tutti è necessaria e imprescindibile.

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