L’avvio d’anno è stato particolarmente difficile per i consumi di prodotti alimentari e lo è stato in particolar modo per gli ortaggi di IV gamma. Infatti, in gennaio e febbraio le vendite sono fortemente diminuite rispetto allo stesso periodo del 2022; in seguito, a partire da marzo, c’è stata una parziale ripresa ma il primo quadrimestre 2023 si è chiuso comunque con una flessione dei quantitativi acquistati del 6% rispetto al 2022 (figura 1). I listini medi al dettaglio sono cresciuti del 3,9% e quindi nonostante i rincari la spesa ha registrato un segno negativo, -2,7%.
Variazione degli acquisti e della spesa di ortaggi confezionati, conserve, surgelati e patate nel primo quadrimestre 2023
Fonte delle tabelle: ISMEA su dati NIQ -MT
Le difficoltà di mercato degli ortaggi di IV Gamma rientrano in una dinamica negativa che interessa gli acquisti dei prodotti alimentari in genere e comprende anche quei prodotti che potremmo definire “basici” tra i consumi delle famiglie italiane come pasta, conserve di pomodoro e patate. L’attuale congiuntura è condizionata dalla situazione socioeconomica che in Italia e in Europa sta limitando fortemente gli acquisti di alimenti e bevande delle famiglie.
Uno scenario molto complesso: il conflitto russo-ucraino, le tensioni commerciali tra occidente e Cina, la fiammata dell’inflazione che stenta ad estinguersi e le sue conseguenze sul potere di acquisto delle famiglie stanno impattando sugli acquisti, in particolare su quelli di prodotti alimentari.
Inoltre, superata la crisi pandemica, a partire dal 2022, sono aumentate le attività fuori casa dedicate al lavoro e al tempo libero e di conseguenza è cresciuto il numero di pasti consumati fuori casa; inevitabilmente ciò ha determinato una riduzione degli acquisti per il consumo domestico. La ripresa dei pasti fuori casa c’è già stata nel 2022 e i dati di monitoraggio “AFH Consumer Tracking” di TradeLab stimano i consumi alimentari fuori casa in 93 miliardi di euro, con il 35% dei consumi food and beverage che tornano ad essere realizzati nel fuori casa tra bar, ristoranti e pizzerie. Per il 2023 è previsto un ulteriore aumento del 10% della spesa per consumi alimentari fuori casa che dovrebbero sfiorare quota 100 miliardi di euro.
Un altro elemento che caratterizza i consumi alimentari post pandemia è il cosiddetto “fenomeno just eat” ossia il servizio di delivery tramite app che sempre più frequentemente risolve l’italico dilemma “che facciamo stasera per cena?”. Se a queste tendenze macro si aggiunge la circostanza più strettamente legata al settore che vede i consumi di prodotti ortofrutticoli in Italia in continuo calo da circa 30 anni (ad eccezione del biennio 2020-2021 caratterizzato dalla pandemia), si ottiene un quadro ancora più nitido di quanto si sta verificando nelle ultime settimane.
Gli acquisti di insalate e ortaggi di IV gamma sono particolarmente coinvolti in queste dinamiche. Infatti, nei primi quattro mesi del 2023 la riduzione degli acquisti in quantità di ortaggi di IV gamma (-6,3%) è stata ancora più marcata di quella registrata dagli ortaggi freschi confezionati (-0,6%) o dalle patate (-3,7%) e ciò si è verificato nonostante che l’aumento del prezzo al dettaglio di queste ultime due categorie sia stato nettamente superiore a quello degli ortaggi di IV Gamma (figura 2).
Variazione degli acquisti e dei prezzi medi di ortaggi confezionati, conserve, surgelati e patate nel primo quadrimestre 2023
In particolare, nei primi quattro mesi del 2023, gli acquisti al dettaglio di ortaggi di IV gamma presso la Distribuzione Moderna sono ammontati a 46,5 milioni di kg con una flessione appunto del 6,3% rispetto ai 49,7 milioni di kg del primo quadrimestre 2022.
La spesa è stata di poco inferiore ai 300 milioni di euro ed è diminuita del 2,7% su base annua. La flessione della spesa è stata meno severa della contrazione degli acquisti in volume a causa dell’aumento dei listini medi (+3,9%).
Tra gli ortaggi di IV gamma, le insalate e i radicchi sono le referenze più acquistate e detengono una quota del 72% sul totale (figura 3). Nei primi quattro mesi del 2023 gli acquisti in quantità di queste referenze sono diminuiti del 5,5% su base annua, mentre il prezzo è cresciuto del 3,9% e di conseguenza la spesa è diminuita del 2% circa.
Le vendite di ortaggi di IV Gamma (quota in valore) nel primo quadrimestre 2023
La rucola è la seconda tipologia di prodotto più acquistata e detiene una quota dell’8% sul totale della IV gamma. Nel periodo in esame, la flessione degli acquisti in quantità è molto consistente (-10,3% su base annua). Il prezzo è cresciuto del 2,1% e la spesa è diminuita del 8,4%.
Gli spinaci sono al terzo posto tra le referenze più vendute della IV gamma con una quota del 5%. Nei primi quattro mesi del 2023, gli acquisti in volume sono diminuiti del 8,5% mentre il prezzo è cresciuto del 3,8% e di conseguenza la spesa è diminuita del 5,1%.
I funghi sono al quarto posto tra le referenze maggiormente vendute con una quota del 3% sul totale. Nei primi quattro mesi del 2023, gli acquisti in quantità sono diminuiti del 19% mentre il prezzo medio è cresciuto del 11,5%. In conseguenza di ciò, la spesa è diminuita del 9,7%.
Al quinto posto le carote con una quota del 2,5% sul totale. Gli acquisti in quantità sono calati dell’1,5% ma i listini medi sono cresciuti del 4% e hanno determinato un aumento della spesa del 2,5%. Le carote e le zucche sono gli unici prodotti di quarta gamma a registrare un incremento della spesa rispetto al primo quadrimestre 2022.
Le vendite di ortaggi di IV gamma negli anni 2020-2022
I dati delle vendite dell’inizio 2023 possono essere considerati una doccia gelata per la categoria degli ortaggi di IV Gamma: il 2022, si era chiuso con un bilancio e un clima di fiducia positivi per questa categoria di prodotti (figura 4) grazie all’aumento sia delle vendite in quantità (+3,7% rispetto al 2021) sia della spesa (+3,2%), sulla base di listini sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente (-0,4%).
Mario Schiano Lo Moriello
Analista di mercato di ISMEA
(fonte: FreshCutNews.it)