IV GAMMA IN CRISI NELLA PIANA DEL SELE, BUSILLO: “FATTURATI IN PICCHIATA, VENDITE A RILENTO”

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La domanda di IV Gamma ricomincia a correre ma nella Piana del Sele, uno dei principali poli produttivi d’Europa di insalate pronte da mangiare, il fatturato è in picchiata con perdite medie, per tutto l’areale, che arrivano anche al 30%. 

La denuncia arriva da Vito Busillo (nella foto), presidente del Consorzio di tutela della rucola della Piana del Sele IGP nonché titolare dell’omonima azienda agricola specializzata in produzioni di IV Gamma con 60 ettari in totale, di cui la metà sotto serra.

“Il fatto che quest’anno il clima sia stato favorevole per la produzione non è premiante – dice Busillo -. Il trend del mercato è caratterizzato dal segno meno a causa della continua erosione dei margini. Oltre all’incremento dei costi che pesa sul bilancio delle aziende e che non viene riconosciuto dalla GDO, si cominciano ad accusare i colpi anche sugli scaffali per una domanda a singhiozzo che tende a rallentare a fine mese causa il ridotto potere di acquisto delle famiglie”.

Vito Busillo

La crisi economica ha ridimensionato significativamente il portafoglio dei consumatori, per cui, nonostante i prodotti pronti al consumo o pronti da cuocere abbiano ripreso quota (vuoi per la riapertura degli uffici, vuoi per il sempre minor tempo che si dedica alla cucina), le famiglie esauriscono il loro budget di spesa in meno di tre settimane. Un fattore che porta a modificare gli acquisti di prodotti freschi in funzione della leva prezzo.

“Negli ultimi dieci giorni del mese – precisa Busillo -, gli ordini da parte della GDO, cominciano a rallentare, determinando una perdita di fatturato per le aziende che incide complessivamente per il 30%. In sostanza ogni venti giorni, conviene non raccogliere tutto il prodotto maturato, nonostante si siano dovuti sostenere i costi per produrre che rappresentano comunque una spesa fissa”.

Ciò si traduce una sostanziale stabilità dei volumi di IV Gamma dalla Piana del Sele, ma, se si guardano gli ultimi tre anni, in una progressiva perdita di valore che, ad oggi, è arrivata al 30% in meno.

“I prodotti premium come l’IGP o quelli a residuo zero – afferma Busillo – realizzano ancora margini sul mercato anche in relazione all’eccezionale qualità della IV Gamma, e in particolare, della rucola, che proviene da questo areale. Tuttavia per le altre tipologie c’è sofferenza, anche se minore rispetto a quella registrata dai concorrenti spagnoli che denunciano seri problemi lungo la catena di fornitura di IV Gamma”.

Incide sull’andamento del giro d’affari della Piana del Sele anche il cambiamento climatico. Seppure questo territorio sia in qualche modo protetto dall’andamento anomalo del meteo grazie alla particolare posizione geografica, l’aumento generalizzato delle temperature estende le stagioni produttive delle regioni europee: non solo in nord Italia, ma anche in altri Paesi consumatori di IV Gamma che prima erano produttivi solo per qualche settimana l’anno, durante la stagione estiva. Si pensi all’Inghilterra, ad esempio, o alla Germania.

“Il rischio per le aziende di IV Gamma – specifica Busillo – che sono poi quelle che negli ultimi anni hanno investito maggiormente in innovazione per restare al passo coi tempi e rappresentano un autentico modello di agricoltura 4.0, è quello di essere cannibalizzate da soggetti esterni che vogliono investire in agricoltura, come ad esempio i fondi di investimento”.

Mariangela Latella

(fonte: Freshcutnews.it)

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