IV GAMMA, IL “CASO” CULTIVA IN TV, BOSCOLO: “PERDEVAMO 250 MILA EURO AL MESE”

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Ha fatto notizia anche fuori dei confini del settore la chiusura dello stabilimento Cultiva di Taglio di Po, nel rodigino. Lunedì scorso una parte dei circa 60 dipendenti (22 fissi, 15 impiegati, i restanti stagionali, come riportato da Il Gazzettino) hanno incrociato le braccia con il sostegno dei  sindacati confederali di categoria per protestare contro la decisione che cancella, almeno per il momento, una delle realtà più importanti del territorio, da due decenni protagonista nella preparazione e nell’imbustamento di insalate in busta.

La manifestazione è stata seguita anche da Rai 3; sono stati intervistati diversi dipendenti e rappresentanti sindacali, che hanno espresso la loro preoccupazione per la perdita di posti di lavoro. Interpellati anche i Boscolo i quali, oltre alle problematiche comuni all’agricoltura (aumento dei costi energetici, effetto pandemia, riduzione dei margini) hanno citato anche motivazioni più specifiche: la decisione, difficile, è maturata anche e forse soprattutto a causa della perdita del contratto con uno dei più grandi retailer della grande distribuzione, in virtù di “una concorrenza sempre più forte, e anche sleale, dei competitor del settore”.

“Le banche ci avevano detto che avremmo dovuto chiudere già a inizio anno ma noi ci abbiamo voluto credere, abbiamo investito ancora e tenuto duro per sei mesi”, ha spiegato davanti alle telecamere Rai Federico Boscolo. “Ma perdevamo 250 mila euro al mese e alla fine abbiamo dovuto cedere”. (m.ald.)

(fonte: Freshcutnews.it)

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