IV GAMMA, BATTAGLIOLA (UIF) LANCIA L’ALLARME: “A RISCHIO LA TENUTA DELLA FILIERA”

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“Bisogna attivare un cambiamento di rotta sulle politiche di mercato per il settore della IV Gamma. Serve un confronto aperto e sereno tra tutti i player dell’intera catena di fornitura e che veda la grande distribuzione come il vero protagonista di questo cambiamento. Ne va della tenuta di tutta la filiera, perché il problema del comparto oggi è quello. Non nascondiamoci dietro un dito”.

Così Andrea Battagliola (nella foto), presidente di UIF (Unione Italiana Food) – IV gamma lancia l’allarme al mondo politico e denuncia la situazione di emergenza il cui si trova il comparto che, tra costi energetici alle stelle e necessaria spinta alla creazione di valore aggiunto e quindi continui costi in investimenti in ricerca e tecnologia, sembrerebbe finito in un vero e proprio cul de sac.

Tanto più oggi che l’Europa, il pianeta intero, chiamano a stringenti impegni di sostenibilità. Ma, si badi bene, la sostenibilità non può e non deve essere solo ambientale ma, necessariamente anche economica e sociale.

– Presidente, l’inchiesta di Fresh Cut News della settimana scorsa che analizza i prezzi a scaffale nel reparto di IV Gamma di diversi supermercati ha rivelato uno scenario a dir poco sconcertante con buste di insalata vendute al prezzo di 2,50 euro al chilo. Domanda: il settore rischia di andare fuori mercato, vuoi per gli impegni (leggi investimenti) in valore aggiunto e sostenibilità, vuoi per l’impennata dei costi delle materie prime e vuoi per il predominio della MDD che ha una quota di mercato superiore al 60%?
“Stiamo nominando una serie di fattori – specifica Battagliola – che, anche in altri settori si stanno presentando in questa fase congiunturale. Pur essendo il nostro un comparto molto dinamico per definizione, che richiede veloci risposte di problem solving, oggi la mole di criticità è la forte rilevanza delle problematiche sembrano sopraffarci. Ogni giorno ci svegliamo con l’incognita di cosa bisogna andare ad affrontare di nuovo, e si alza continuamente l’asticella dell’emergenza. La cosa fondamentale adesso, comunque, è non perdere il Nord”.

– Si può ipotizzare un piano B, una nuova vita del settore della IV Gamma in Italia, magari con nuovi modelli di business che prevedano, ad esempio, altri asset portanti in grado di assorbire i colpi della, o delle, crisi di mercato. In soldoni: il settore ha un piano B contro gli spigoli, per usare un eufemismo, contro cui quotidianamente si scontra?
“Direi che noi continuiamo a viaggiare sul piano A, per usare la sua terminologia perché ci crediamo. Credere oggi all a IV Gamma significa credere ad un settore che dell’innovazione e della tecnologia applicata alla produzione alimentare fresca e di qualità, ha fatto la sua mission e il suo core business”.

– Tecnologia e innovazione significano investimenti. Il mercato lo permette? Oppure, la situazione attuale potrebbe portare ad un’evoluzione che preveda lo sviluppo di nuovi modelli produttivi per il comparto?
“Ogni azienda risponde a modo proprio, ma a livello di scenario è naturale che a fronte di questi cambiamenti che sono, in realtà, dei veri e propri stravolgimenti a cui siamo soggetti, c’è bisogno di rivalutare certe logiche e quindi attuare e attivare un cambiamento. A questa situazione aggiungerei anche un altro elemento a completare il quadro che è la siccità di quest’anno e che ha colpito tutta Europa e in particolar modo il Nord Italia; siccità che sta rivelando un’onda lunga anche adesso che l’estate è finita e non è più un tema politicamente attuale”.

– In cosa si traduce quest’onda lunga, in pratica?
“Nella difficoltà, ad esempio di trapianti. Nella perdita di volumi di prodotto data dai forti ritardi e dalla riduzione delle rese. Tutto questo incide anche sulle scelte che i nostri agricoltori possono fare per il loro futuro”.

– Il Comitato di IV Gamma dell’Interprofessione ortofrutticola ha iniziato a parlare di contingentamento delle produzioni per riarmonizzare il mercato. Cosa ne pensa?
“Non so dire se condivido o meno questo tipo di logiche, bisogna ragionare approfonditamente anche perché non so se sia utile al comparto fare mancare dagli scaffali un prodotto che è comunque richiesto dai consumatori. Le aziende sono qui apposta per soddisfare i loro bisogni e la domanda. Ma non voglio sentenziare. Penso che ci stia una ricerca di soluzioni e che guardi alle soluzioni possibili anche in maniera diversa, con un pensiero laterale. Le key word sono apertura al dialogo e serenità nell’affrontare le questioni dirimenti. Oggi abbiamo capito che dobbiamo pensare alla IV Gamma in maniera diversa”.

– In che senso?
“Ad esempio, c’è da considerare anche un altro fattore, quello dell’export di materie prime di IV Gamma che è interessante per quanto riguarda i volumi. Questo è un dato di fatto che non va ignorato dal momento che l’Italia è un ottimo produttore di materie prime di IV gamma, soprattutto nella campagna invernale”.

– ISMEA ha annunciato che sta per definire il costo minimo anche della categoria dei prodotti di IV Gamma in attuazione del decreto sulle pratiche commerciali sleali. Potrebbe essere uno strumento per iniziare a definire pratiche di concorrenza sleale?
“Diciamo che ISMEA  si prende sicuramente una grande responsabilità non solo sulla IV Gamma, ma in generale. Ben venga questo lavoro che è quanto mai utile, ma penso che questo studio può essere, e spero vivamente che lo sia, un punto di riferimento per un confronto allargato. In particolar modo, mi auguro che possa essere determinante per creare consapevolezza condivisa sulla situazione attuale del settore e che porti tutti gli attori della filiera ad essere allineati e consapevoli. Questo sarebbe già un buon punto di partenza su cui partire per discutere sulle soluzioni migliori. Per cui, ben venga questo studio”.

– Il dialogo tra la categoria di IV Gamma unita nella sua rappresentanza, il mercato e la parte politica, potrebbe prevedere anche una riduzione della quota di MDD come elemento di distorsione del mercato?
“Questo in realtà è un fattore positivo, perché rende la grande distribuzione un attore attivo direttamente chiamato in causa nella filiera e quindi rende necessario il suo coinvolgimento nel tavolo di confronto allargato sulla IV Gamma.

– Avrebbe senso posizionare nelle avancasse alcuni prodotti di IV Gamma più vicini al consumo on the go e al concetto di snack in linea con il concetto di consumo di impulso?
“Nella pratica questo non c’è. Non escludo che si possano fare degli esperimenti. Ci vuole molto coraggio per mettere in piedi queste operazioni anche perché l’avancassa è uno spazio molto ambito”.

– Quali azioni prevede UIF-IV Gamma per la tenuta del sistema posto che avendo la MDD oltre il 60% di quota di mercato, di tutta evidenza, la restante torta viene oggi venduta dal miglior offerente?
“Come abbiamo detto, ci vuole una visione il più condivisa possibile senza alcun tipo di chiusura o di preclusione che abbracci tutta la filiera nel suo insieme con nuove politiche di valorizzazione del prodotto. Su questo, in particolare, serve coinvolgere tutti gli attori. Ora bisogna agire. Per quanto riguarda UIF – IV gamma si può dire che il tavolo è ormai permanente ed il confronto è abbastanza serrato anche perché lo scenario di mercato cambia quotidianamente”.

– Priorità?
“Tra le altre cose serve discutere delle possibili inefficienze di questa catena di fornitura”.

– Quali, ad esempio?
“È un tema articolato. Il confronto è tanto più necessario per arrivare ad una consapevolezza condivisa”.

La filiera è un tema caldo. Ci sono rischi di tenuta?
“È innegabile che ci siano problemi lungo la filiera. Possibili rischi di tenuta? Purtroppo sì, sono concreti, stiamo parlando di questo, purtroppo. Per questo, dobbiamo passare ad un livello successivo, ad un ordine superiore che sia il più trasversale possibile perché la IV Gamma è la sua filiera”.

– L’antitrust danese ha definito un criterio minimo per definire ‘green’ un prodotto, ossia il fatto che l’azienda abbia fatto una Life Cycle Assessment, ossia una valutazione completa della vita del prodotto. Anche in Italia l’Antitrust ha avviato un comitato di studi per vagliare, sulla base delle leggi vigenti, ipotesi di green washing come pratiche commerciali sleali. Cosa ne pensa?
“Ben venga se emergono nuove best pratice anche e soprattutto sul fronte della sostenibilità. È un’opportunità che va colta per tutti anche al fine di inserire nuovi concetti”.

– Che rapporto intravede tra inflazione per l’ortofrutta fresca e inflazione nel reparto di IV Gamma?
“Qui bisogna fare attenzione. Sicuramente le logiche sono diverse date dal peso, dalla confezione, dal prezzo fisso o variabile. Sono due comparti che hanno dinamiche completamente diverse pur essendo la IV Gamma dentro il reparto dell’ortofrutta fresca. Questo è un ulteriore elemento che mi convince che sul settore del ready to eat occorrano delle riflessioni più specifiche e diverse da quelle dell’intero settore ortofrutticolo fresco”.

– Crisi energetica. Ci sono possibilità di chiusure di impianti o di singole linee di processo. Non solo per la crisi in atto, ma anche per eventuali serrate?
“Lei usa parole molto forti. Lo interpreto come un ulteriore segnale della situazione che ci fa capire quale sia la china in generale e per la IV Gamma in particolare. Fino ad ora le aziende hanno dimostrato la consueta responsabilità che caratterizza l’intero settore, parlo per UIF IV Gamma, e si sono impegnate come sempre a garantire la continuità del servizio sia in termini di qualità e di quantità. Effettivamente, stante lo scenario che si è delineato, siamo qui per capire quanto sia sostenibile. Ribadisco che, oggi più che mai, bisogna puntare sul confronto sereno e aperto e quello per attivare un cambiamento che, mi sento di dire, ci auguriamo che sia rapido. È necessario che sia rapido. Da questo punto di vista ci aspettiamo una reazione veloce da parte di tutti gli attori coinvolti”.

– Nei prossimi sei mesi?
“Anche prima. Il nostro settore rappresenta svariate decine di migliaia di posti di lavoro lungo tutta la catena di fornitura”.

Mariangela Latella

(fonte: Freshcutnews.it)

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