A ISPICA C’È OTTIMISMO SULLE CAROTE, CALABRESE (FONTE VERDE): “CONFIDIAMO IN UNA DOMANDA ANTICIPATA”

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di Emanuele Zanini

Le ottime performances commerciali del 2023 potrebbero confermarsi anche quest’anno. Per le carote novelle siciliane si profila un’annata con buone prospettive. Tuttavia Carmelo Calabrese dell’OP Fonte Verde di Ispica (Ragusa) e vice presidente del consorzio di tutela della Carota di Ispica IGP, preferisce volare basso: “Le premesse per fare bene ci sono, vogliamo rimanere moderatamente ottimisti”.

L’imprenditore siciliano ricorda il 2023 come una delle migliori annate commerciali degli ultimi 15 anni, grazie a prezzi alla produzione molto alti, anche con 1015 centesimi al chilo in più sulla media, richieste sostenute e anticipate, pure dall’estero, e prezzi pprogressivamente lievitati.

Buone aspettative per quest’anno

“Le prime indicazioni dicono che anche per il 2024 il trend potrebbe mantenersi su questa falsariga”. La raccolta partirà in anticipo di 10-15 giorni, attorno alla seconda decade di febbraio per poi aumentare di ritmo da fine febbraio.

“Dalle prime informazioni che giungono dai mercati sembra che ci sia poco prodotto vecchio stoccato, con una richiesta di prodotto siciliano dall’estero che potrebbe farsi sentire già a marzo”, afferma Calabrese.

Nel 2023 la scarsa presenza di prodotto vecchio nei magazzini di stoccaggio aveva innescato una robusta domanda di carote da parte dell’Europa centrale e non solo, già a marzo, quando di solito inizia ad aprile. “Anche quest’anno potrebbe verificarsi la stessa situazione”.

Nel 2022 invece il trend era stato quasi all’opposto, dal momento che l’export era stato molto ridotto e ritardato per la presenza importante di prodotto vecchio stoccato, causando una pesantezza generale delle vendite.

In generale le superfici di carota novella di Ispica – la quale viene seminata tra settembre e novembre per poi essere raccolta tra febbraio e metà giugno – dovrebbero attestarsi sui 1.800 ettari, stabili o in leggero aumento. Il 20% circa del totale prodotto è marchiata con l’IGP. “L’indicazione geografica sta aumentando di valore, soprattutto sul mercato interno dove è garanzia su origine e qualità del prodotto”, osserva Calabrese.

“A Fruit Logistica sarà il momento ideale per fare il punto della situazione e capire con maggior precisione il destino della stagione”.

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