Dall’analisi periodica dei mercati effettuata da Ismea emerge che prosegue con buon dinamismo l’attività di esportazione delle mele, soprattutto in Germania e nell’Est europeo. Il mercato della mela mantiene invece un tono piuttosto dimesso in ambito nazionale, in un contesto condizionato da un’offerta ancora rilevante e da stock che in Trentino Alto Adige risultano superiori del 14% a quelli dell’anno scorso.
Piuttosto complessa questa fase della commercializzazione per le Granny Smith, di cui la Russia è un importante compratore. L’embargo di Mosca sta avendo in questo caso un impatto particolarmente evidente, lasciando un pesante vuoto di domanda difficile da colmare.
Per quanto riguarda le pere, scambi e listini mantengono un andamento regolare, ma sul mercato potrebbero a breve interferire i crescenti afflussi di merce provenienti dai paesi dell’Emisfero australe. In relazione alle fragole, i prezzi, in fisiologica riduzione su tutte le piazze nazionali, anche per una maggiore pressione del prodotto spagnolo, restano su livelli decisamente interessanti, mostrando un divario positivo del 23% in media su base annua.
Dopo un esordio positivo, per le arance tardive (varietà Ovale e Valencia Late) la concorrenza spagnola potrebbe riposizionare verso il basso il livello dei prezzi, anche se l’offerta nazionale resta piuttosto limitata a causa del maltempo della scorsa settimana che ha costretto gli operatori a effettuare diffuse selezioni in campo.
Tra gli ortaggi si segnala una positiva evoluzione dei prezzi di patate novelle e carote, che potrebbe preludere a un andamento migliore anche questa settimana. Al contrario hanno ceduto posizioni i listini di asparagi e carciofi, a causa del rialzo termico che ha favorito le maturazioni e di conseguenza i volumi immessi sui mercati. Per i carciofi, in particolare, si registrano anche alcuni problemi di tenuta sul piano qualitativo. Mercati deboli anche per melanzane e zucchine in serra, a causa delle forti pressioni alla vendita dalla Spagna, mentre i peperoni mostrano un andamento complessivamente migliore, con l’offerta spagnola assorbita dalla forte richiesta dei paesi dell’Est Europa. (fonte: Ismea)