ISMEA, PATATE: PREZZI IN NETTA RIPRESA RISPETTO AL 2014

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Il recente incontro dell’Osservatorio economico della filiera pataticola, promosso da Ismea, Unapa e Cepa, è stata l’occasione per fare un’analisi sull’andamento della raccolta delle patate nell’Unione europea e delle prospettive di mercato per i mesi a venire. In particolare Ismea ha comunicato i prezzi alla produzione per sacchi da 5-10 Kg rilevati sulle principali piazze di produzione.

 

Nel mese di ottobre, il prezzo nazionale franco magazzino di confezionamento per il prodotto in sacchi da 5 o 10 kg si è attestato mediamente a 0,43 euro/kg. Le rilevazioni di Ismea mostrano una ripresa delle quotazioni rispetto al 2014 a partire dal mese di giugno.

Interessante osservare come nel corso dell’ultimo anno le vendite in volume del prodotto confezionato ha mostrato una ulteriore crescita (+2,6% nel periodo ottobre 2014-settembre 2015 rispetto all’anno precedente) ed in particolare sono stati i Discount a registrare il maggiore incremento (+7,4% su base annua).
In termini di quote di mercato, le elaborazioni Ismea della banca dati Scan Track di Nielsen, evidenziano come i Discount abbiano raggiunto il 20% delle vendite in volume, attestandosi al terzo posto dietro Super (41%) ed Iper (27%).

A livello Ue, i dati presentati dal Cepa mostrano come nei cinque paesi NEPG (Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Gran Bretagna), al 1° ottobre il raccolto è stimato in 24,818 milioni di tonnellate, con un calo di circa 4 milioni di tonnellate rispetto al raccolto 2014 e di circa 400.000 tonnellate alla media dell’ultimo quinquennio che è di 25,225 milioni di tonnellate.
Gli investimenti in questi paesi sono stati di 527.000 ettari e sono inferiori del 3,7% rispetto al 2014.
Anche le rese medie scendono da 52,1 a 47,1 tonnellate/ettaro, dato che risulta in linea con la media del quinquennio.
Si stima che rimangano ancora da raccogliere meno del 20% delle superfici investite.
La bassa resa è dovuta sia ad un’estate secca in molte regioni dell’Ue che non ha favorito l’accrescimento dei tuberi sia alle abbondanti precipitazioni in alcuni Paesi come Belgio e Paesi Bassi. Ciò ha determinato una riduzione della percentuale di sostanza secca che avrà effetti soprattutto sulle patate destinate alla trasformazione industriale. L’eccesso di pioggia sta determinando anche problemi di conservazione a causa dei marciumi.
I cali di produzione più significativi si sono verificati nei Paesi dell’Est Europa dove il regresso rispetto al 2014 si è attestato tra il 30 e il 40%.
In Italia si registra un ulteriore calo degli investimenti di circa il 5-8% con andamenti produttivi eterogenei tra le diverse regioni di produzione. In particolare l’Emilia Romagna e la Campania risultano le aree più penalizzate dalle violente precipitazioni spesso accompagnate da grandine che hanno determinato problemi di qualità e calo delle rese. Normale l’andamento in altre regioni come Lazio, Abruzzo, Veneto e Calabria; in quest’ultima regione rimane da raccogliere ancora il 40% del prodotto.
Secondo Unapa, al momento il mercato è caratterizzato da prezzi in rialzo rispetto al 2014 anche se è forte l’incidenza dell’offerta di patate di qualità minore con problemi di conservazione, sia di origine nazionale sia francese. In generale le prospettive di mercato risultano buone. La domanda da parte delle industrie di trasformazione è consistente per effetto dell’incremento delle vendite fuori dall’Unione europea ed a causa del minor tenore di sostanza secca dei tuberi che determina un maggiore acquisto di materia prima.
Per il mercato delle patate da consumo, Unapa prevede un incremento dei prezzi all’origine a partire dal mese di dicembre allorquando l’offerta sarà caratterizzata da prodotto di migliore qualità e la domanda dei Paesi dell’Est e del Sud Europa sarà più sostenuta.

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