INVESTIRE IN TUNISIA: È IL MOMENTO

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Potrà sembrare a qualcuno paradossale. Investire in Nordafrica adesso, con quello che è successo e ancora sta succedendo? Eppure sì, il momento è questo. La crisi economica in Europa e la crisi politico-sociale nei Paesi arabi del Nordafrica rilancia in maniera forte le opportunità offerte da una più stretta integrazione economica tra le sponde del Mediterraneo.

 

L’esempio più importante al momento è offerto dalla Tunisia, il primo Paese a scrollarsi di dosso il vecchio regime, il primo a infilare un percorso democratico, il primo a darsi un piano di rilancio economico aperto agli investimenti internazionali, anche nel settore agricolo e agro-alimentare. La rivoluzione tunisina ha avuto la sua origine nel disagio delle regioni dell’interno, la cui economia è prevalentemente agricola.

 

Che risposte dare oggi a quelle regioni? Infrastrutture, innanzitutto, poi valorizzare le produzioni tipiche senza trascurare la vocazione agricola di quelle zone, una vocazione fatta di prodotti biologici, di datteri e agrumi, di primizie di frutta e di ortaggi, di produzioni in serra, di prodotti di nicchia esclusivi come gli estratti di cactus.

 

Le opportunità di investimento nelle regioni interne della Tunisia è stato l’elemento forse più interessante dell’Investment Forum svoltosi a Tunisi il 16 e il 17 giugno, l’appuntamento organizzato con successo dall’agenzia FIPA, che ha attirato nella capitale tunisina un migliaio di operatori economici di mezzo mondo e coinvolto alcune importanti personalità tunisine ( il premier Essebsi, il ministro dello sviluppo regionale Zouari, il ministro del lavoro Aidi, il governatore della Banca centrale Nabli) e internazionali (il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht, il segretario generale aggiunto dell’OCSE Aart De Geus).

 

Le regioni tunisine interessate ad investimenti in agricoltura e agro-industria sono state individuate e descritte con precisione. Il percorso tunisino ci sembra esemplare e ripetibile in un prossimo futuro anche in altri Paesi dell’area. Ma occorre un approfondimento ulteriore, specifico sull’agricoltura, che metta attorno al tavolo gli interlocutori interessati. Ecco che l’Investment Forum di primavera necessita di un completamento sul fronte agricolo. E l’occasione c’è, va solo colta fino in fondo: è il Green Med Forum, già programmato a Tunisi dal 28 al 30 settembre, sui temi della qualità, della logistica e – appunto – degli investimenti.

 

Antonio Felice

Green Med Journal editor


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