E’ bellissima ma povera l’insalata di Lusia, coltivata su fertilissimi orti tra i fiumi Adige e Po. Per lei è cominciata una magra primavera. Il mercato è pressoché fermo. Migliorerà? E’ quanto sperano gli orticoltori che per ora, rileva Alessandro Braggion (nella foto), presidente del Consorzio di tutela dell’insalata Igp di Lusia, “vendono poco e non c’è prezzo”.
Non ha sicuramente giovato il “ritorno” del freddo, che in genere non favorisce il consumo di insalate. Si spera perciò in maggiori soddisfazioni con l’arrivo del bel tempo e di temperature più elevate. E’ una situazione che interessa tutte le varietà, comprese le nobili gentile e cappuccia, che hanno il riconoscimento europeo Igp. La bassa quotazione disincentiva, tra l’altro, le adesioni al Consorzio di tutela, che invece abbisognerebbe di risorse e di sostegni più convinti per sviluppare incisive azioni di promozione – informazione, ricerca e sperimentazione per migliorare la qualità e le pratiche di coltivazione.
Le cause sono attribuite a un calo di consumi; si hanno meno soldi in tasca, si spende meno anche per frutta e verdura, si risparmia. E’ la diretta conseguenza del dimagrimento che hanno subito i bilanci familiari.
E’ da poco cominciata la raccolta in pieno campo, mentre si va verso l’esaurimento della produzione in serra. Nel territorio attorno a Lusia si coltivano attorno ai centomila quintali di insalata all’anno. La primavera dovrebbe essere la stagione magica per le insalate, un ortaggio che è simbolo di freschezza e di mangiar bene e sano. E’ corroborante e tonico per l’organismo. Ha doti rinfrescanti e depurative.
In particolare, precisa Renato Maggiolo, sapiente gastronomo, cultore di ortaggi, la lattuga di Lusia contiene in abbondanza acido folico, vitamina del gruppo B, che è un ottimo regolatore del sistema ormonale e farebbe bene proprio in primavera. Di nuovo, dice Renato Maggiolo, c’è in particolare il crescente interesse della cucina di qualità per le insalate. Quasi una riscoperta. Proposte interessanti, nuove, curiose, soprattutto appetitose. (fonte: www.ortoveneto.it)