INNOVAZIONE, BIO, FRUTTA AUTOCTONA: GIOVANI IMPRENDITORI CRESCONO

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Certificazione biologica standard, tecniche innovative e predilezione per le varietà frutticole locali, albicocche in primis. È grazie a tutto questo che Carlo Morini (nella foto), dell’azienda agricola Polenghe di Imola (associata Cia), ha trionfato al terzo Forum dedicato all’imprenditorialità giovanile e organizzato dalla Camera di commercio di Bologna.

Morini, 34 anni, e gli altri sei giovani under 35 capaci di creare "prodotti o servizi che nessuno aveva ancora pensato" hanno ricevuto una targa ricordo e un premio di mille euro ciascuno. A consegnare i riconoscimenti, il presidente della Camera di commercio, Bruno Filetti, e Andrea Paladini, presidente del Comitato per l’imprenditoria giovanile.

Il giovane imolese è stato apprezzato per alcune soluzioni applicate nella sua azienda agricola. Tra queste, ci sono appunto la certificazione biologica standard, il ciclo di concimazione basato esclusivamente sullo spandimento diretto di reflui zootecnici biologici, l’utilizzo di metodi innovativi per il contenimento di infestanti e malattie come il Pirodiserbo, la scelta di varietà frutticole autoctone o fortemente radicate in zona.

L’incontro è stato anche l’occasione per comunicare alcuni dati che riguardano l’economia locale. Nei primi mesi del 2012, i giovani hanno aperto attività soprattutto a Bologna (saldo + 89), Imola (+15) e a Casalecchio (+12). E oggi sono 7.139 le imprese giovanili registrate in provincia, di cui 6.537 attive, quasi il 9% del totale. I giovani mostrano attrazione verso l’avventura imprenditoriale: nei primi tre mesi dell’anno 419 sono state le nuove attività aperte da under 35 (mediamente 5 al giorno), a fronte di 266 chiusure di imprese giovanili, per un saldo positivo in soli tre mesi di 153. Un trend che conferma al momento quello del 2011 che si era chiuso con un saldo positivo nell’imprenditoria giovanile di 1.004 attività.

Aumentano soprattutto le attività di comunicazione e servizi (saldo +16 solo nel primo trimestre 2012), e quelle del commercio all’ingrosso e al dettaglio (+10). Il 61% dei giovani imprenditori opera nei servizi, il 30% nell’industria e il 3,7% in agricoltura, mentre le attività che non rientrano nelle classificazioni tradizionali hanno un peso percentuale limitato al 4,8%. Nel 40% dei casi si tratta di imprese artigiane. Il 72% delle imprese giovanili attive nella provincia di Bologna è di nazionalità italiana, il 21% extracomunitaria e il 6,8% comunitaria. (fonte: Il Resto del Carlino)

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