INCOGNITE SULLE MELE, MARCO RIVOIRA: “PAESI DEL NORD AFRICA GRANDI ASSENTI”

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Il mercato delle mele viaggia regolare, ma di fronte a sé ha due incognite: la tenuta qualitativa nel tempo per il prodotto frigo conservato a causa del caldo estivo e la grave mancanza di richieste dai Paesi del Nord Africa. Questo il punto di vista di Marco Rivoira (nella foto), manager dell’omonimo gruppo cuneese, tra le principali realtà melicole italiane e internazionali.

“Nulla di drammatico – precisa subito l’imprenditore piemontese. Nel settore rimane una certa serenità, ma è indubbio che dall’inizio della campagna ad oggi si stia notando un peggioramento delle condizioni di mercato”.

 

La partenza della nuova annata era stata positiva, addirittura al di là delle aspettative, considerando che sebbene i volumi previsti per questa stagione siano inferiori rispetto a quella record del 2014, “rimane sempre la seconda annata di sempre a livello di quantità – aggiunge Rivoira. “Fino a fine settembre non ci sono stati cali e anche nella prima metà di ottobre il mercato è stato stabile. Oggi, invece, la situazione è cambiata con una flessione iniziata a metà ottobre”. Il primo problema riguarda, come anticipato, il comportamento della merce stoccata nelle celle frigo nei prossimi mesi (dalle varietà classiche come Golden e Stark a quelle tardive), specialmente a partire dall’inizio del 2016. Il caldo torrido di quest’estate potrebbe avere delle conseguenze sulla qualità del prodotto. Un punto interrogativo che si scioglierà non nell’immediato ma probabilmente a partire dal nuovo anno.

L’altro elemento invece che secondo Rivoira sta pesando sui mercati è la scarsa domanda (per non dire quasi nulla in alcuni casi) da parte dei Paesi nordafricani. “L’Egitto e l’Algeria stanno centellinando i carichi di mele, la Libia è praticamente ferma – rivela il dirigente dell’impresa di Verzuolo. “Tutti questi Paesi, che per il settore delle mele rappresentano una fetta sempre più importante delle vendite, in costante crescita e che negli ultimi anni avevano fatto la differenza, lo scorso anno avevano richiesto volumi molto considerevoli. Quest’anno, invece, tutto è bloccato”.

Tra i motivi di questa deblacle Rivoira individua in primis l’enorme difficoltà delle aziende nordafricane a reperire dollari sul mercato per i pagamenti. “Con il petrolio ai minimi come prezzi, gli incassi e le esportazioni del greggio sono sono molto bassi. Di conseguenza gira poca moneta sui mercati. E a farne le spese sono anche le aziende locali, costrette a rispettare le restrizioni imposte dai governi. La moneta forte non circola. Speriamo si inverta la tendenza e il Nord Africa torni ad acquistare il prodotto. Ne abbiamo bisogno”.

In linea generale comunque il mercato tiene. “Gala finora ha dato risultati soddisfacenti. Il 50% del prodotto è stato venduto con buone performances – afferma Rivoira. Le varietà a club (dalla nostra Ambrosia fino a Pink Lady e Kanzi), che vengono consumate principalmente in Europa, stanno viaggiando su buoni livelli. Nonostante non manchino come detto delle incognite sono convinto che gli operatori – che l’anno scorso con gli enormi quantitativi a disposizione hanno fatto un autentico miracolo dal punto di vista commerciale – sapranno regolarsi e chiudere bene la stagione”.

Emanuele Zanini

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