INCENDI E ALLUVIONI DEVASTANO LA GRECIA: SCAMPATO PERICOLO PER L’UVA, BUONE PREMESSE PER IL KIWI

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Le temperature elevatissime del luglio scorso in Grecia – il più caldo dell’ultimo mezzo secolo  registrato nel Paese ellenico – in agosto ha fatto schizzare in alto i prezzi delle verdure, avvicinandosi a quelli della carne.

Ad aggravare la situazione c’hanno pensato diffusi incendi devastanti, in particolare nella regione di Evros, seguiti da piogge torrenziali

 

A Zagora, il 5 settembre, la tempesta Daniel ha portato ben 754 millimetri di pioggia in sole 18 ore, ben al di sopra degli 585 millimetri che Londra registra in un anno.

Allagamenti diffusi, “Paese tagliato in due”

“Abbiamo avuto un mega incendio nel nord-est della Grecia, vicino al confine con la Turchia”, afferma a Fruitnet George Kallitsis. “Non ha colpito direttamente gli agricoltori, ma le inondazioni successive hanno causato problemi molto seri. Tre fiumi sono esondati e hanno tagliato in due il Paese. La strada nazionale da Salonicco ad Atene è stata chiusa e molte fattorie sono state trasformate in laghi”.

“È stato incredibile”, afferma a Fruitnet Antonis Ioannidis, direttore commerciale della Zeus Kiwi di Katerini. “Come nazione è una cosa che non abbiamo mai vissuto negli ultimi anni. È una situazione molto difficile, soprattutto per zone come Volos o Larissa, nella Grecia centrale”.

“Danni economici per un miliardo”

Secondo Ioannidis, circa il 7% della produzione totale greca di frutta e verdura proviene dalle zone colpite, e quasi il 30% della produzione di mele e pere del Paese. Si tratta inoltre di una regione importante per la produzione di pomodori destinati alla trasformazione.

Secondo Kallitsis, poiché la maggior parte della produzione di frutta greca si trova al nord, la maggior parte degli esportatori può continuare a esportare verso i Paesi dell’Europa settentrionale senza problemi. Quelli che riforniscono Atene, invece, devono fare una lunga deviazione attraverso la parte occidentale del Paese. Il costo economico della catastrofe supera già 1 miliardo di euro, dice, ma l’impatto sarà in gran parte impossibile da quantificare.

“Interi villaggi sono coperti dall’acqua e le persone non possono tornare alle loro case”, afferma. “Sono stati trasferiti in altri luoghi e nessuno sa se potranno tornare. Certamente l’UE ci aiuterà. Ci sono fondi per questi eventi estremi, ma ci vuole tempo per intraprendere le azioni necessarie. Come Paese potremmo dover cambiare strategia in questa regione. Molto probabilmente, alcuni di questi luoghi dovranno essere abbandonati, sia per l’agricoltura che per la vita di tutti i giorni”.

(Getty Image)

Scampato pericolo per l’uva, almeno per il momento…

Anche nelle aree viticole greche nelle valli e ai piedi dell’Olimpo si sono scaricate violente precipitazioni, ma fortunatamente non ci sono state inondazioni che hanno invece devastato molte altre regioni.

È qui che si trova la nostra produzione di uva”, spiega Ioannidis. “È stata un’estate molto calda in tutta la Grecia e per l’uva è una stagione tardiva. Questa è stata l’unica cosa che ci ha fatto essere ottimisti in termini di quantità d’acqua tollerata dalle viti, perché la fase di maturazione non era ancora arrivata. I primi campi scoperti stanno soffrendo di una serie di problemi, ma la produzione coperta è tutta ok. È comunque molto difficile prevedere come le viti e i frutti gestiranno le prossime piogge, diciamo così, statisticamente possibili”.

Buona produzione di kiwi, “ma mercato sotto pressione”

Per quanto riguarda i kiwi, le stagioni difficili per il Cile e la Nuova Zelanda significano che la disponibilità sarà probabilmente limitata nelle prime fasi della stagione dell’emisfero settentrionale.

“In Grecia avremo una buona produzione di kiwi, ma nelle prime fasi ci sarà molta pressione sul mercato a causa della mancanza di disponibilità di prodotto”, afferma Ioannidis. “I coltivatori greci sono ottimisti per quanto riguarda i prezzi, e ci aspettiamo una stagione di successo quest’anno”.

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