IL TIFONE HAIYAN DEVASTA LE FILIPPINE, ALMENO 10 MILA MORTI. INGENTI DANNI ALL’AGRICOLTURA

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Il bilancio del passaggio del tifone Haiyan sulle Filippine è destinato ad aumentare e l’Onu “si aspetta il peggio”. Al momento il numero ufficiale dei morti è salito a 1.774 anche se, secondo fonti locali, “ci sarebbero oltre 10.000 morti nella sola città di Tacloban". Le aree più colpite sono quelle orientali e centrali del Paese.

Il tifone ha colpito soprattutto almeno sei delle oltre sette mila isole dell’arcipelago, in particolare in quelle di Leyte, Samar e Cebu. Dopo aver attraversato il Vietnam, alle 7 di questa mattina (mezzanotte in Italia) la perturbazione, declassata a tempesta tropicale, ha attraversato la regione autonoma del Guangxi nel sud-ovest della Cina con piogge torrenziali e venti fortissimi continuando a provocare morte e distruzione.

Mentre le Autorità filippine prendono provvedimenti contro le azioni di sciacallaggio e saccheggio, e Gran Bretagna e Usa sono già in prima linea a fianco delle organizzazioni umanitarie per portare aiuti alla popolazione, si procede alla conta dei danni.

E sono arrivati anche i primi report del settore agricolo. I produttori denunciano ingenti danneggiamenti alle aziende, in particolare per quelle situate nell’area centrale del Paese. "Il tifone ha devastato tutta la regione" ha dichiarato Gordon Rogers, CEO dell’Applied Horticulture Research. Le coltivazioni della zona sono state devastate. Fra queste cocco, banana e riso sono le più colpite. Le stime del Governo parlano di danni all’agricoltura per 3.7 miliardi di peso filippino (85 milioni di dollari) e, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Bloomberg, un totale di 131.611 tonnellate di riso, 4.000 tonnellate di mais e una quantità compresa tra le 50.000 e le 120.000 tonnellate di zucchero sono andate distrutte nella tempesta.

Fortunatamente però non tutto è perduto. Come un piccolo bagliore di luce in fondo al tunnel, arriva anche qualche segnale positivo. Viene da una multinazionale americana che opera anche nelle Filippine, Del Monte Pacific Limited (DMPL). "Fortunatamente le piantagioni di ananas e gli impianti di produzione dell’isola di Mindanao, sono stati risparmiati dalla furia del super tifone", si legge in un comunicato stampa. Lo scorso venerdì la società aveva temporaneamente interrotto ogni attività di produzione in via precauzionale ma le operazioni erano già riprese il giorno successivo. Gli unici danni per la società sono quelli relativi al distributore commerciale di Tacloban.

"Come per altre calamità simili in passato – si legge nel comunicato – la priorità di Del Monte è garantire la sicurezza dei propri dipendenti e delle loro famiglie. La DMPL esprime profondo rammarico per le vittime del tifone Haiyan e offre la sua piena disponibilità a collaborare con le agenzie governative locali per fornire assistenza alla popolazione, come già avvenuto per i terremotati di Bohol il mese scorso". Purtroppo i report sopraggiunti dalle zone più colpite del Paese descrivono una situazione molto più grave di quella di Del Monte. Il direttore della divisione filippina dell’Esercito della Salvezza, il maggiore Romeo Alip, ha denunciato lo stato di totale mancanza di sicurezza alimentare. “Le comunicazioni sono interrotte, sono caduti alberi di mango, palme da cocco, interi allevamenti di polli sono andati distrutti. Le persone non hanno vestiti, non hanno cibo né acqua", ha dichiarato Alip. L’Associazione Britannica dei Produttori di Noci di Cocco nelle Filippine, The United Coconut Association of the Philippines, ha dichiarato di aver perso i contatti con molte delle aziende nelle aree più colpite pertanto non è ancora in grado di fare una valutazione dei danni. (c.b.)

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