IL SENATO DICE “SÌ” ALLA RIFORMA DEI PORTI

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Dopo oltre dieci anni la riforma della legge sui porti è arrivata in aula al Senato, dove ieri è stata approvata all’unanimità con 258 «sì». Il disegno di legge, che ora dovrà andare alla Camera, conferisce maggiori poteri al presidente dell’Autorità portuale, snellisce le procedure burocratiche per i dragaggi, mette a disposizione più strumenti finanziari per investire nei porti.

Ma nella sostanza non razionalizza il sistema delle Authority (anzi, ne aggiunge due in più: Manfredonia e Trapani) e lascia invariati gli articoli più scottanti, quelli dedicati al lavoro. Questo il quadro tracciato in un articolo su Shipping On line.

Per quanto riguarda il ruolo dei presidenti di Authority, nel ddl passa il concetto che gli atti definibili come di ordinaria amministrazione non debbano più passare dal Comitato portuale, che manterrà invece il suo peso decisionale per le scelte strategiche. In questo modo, si snellisce l’attività dell’ente. Il presidente inoltre avrà poteri sanzionatori sull’area di competenza dell’Authority, che dovranno essere regolamentati di concerto con la Capitaneria di porto. Il presidente poi potrà avere ruolo di coordinamento nei “sistemi logistico-portuali”, cioè le aree su cui gravita l’influenza del porto da lui amministrato. Infine cambia il sistema delle nomine: se non c’è accordo tra Regione e governo sul candidato alla presidenza, il Consiglio dei ministri propone un suo nome che verrà discusso in Conferenza Stato-Regioni. Obiettivo, è abolire i periodi di commissariamento delle Authority.

A Roma giurano che questa norma era già in discussione prima che scoppiasse a Savona il caso dell’ammiraglio Felicio Angrisano, avallato dal ministero dei Trasporti come nuovo presidente dell’Authority, ma bocciato dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Non viene ridotto il numero dei componenti dei comitati, mentre in Aula come si diceva sono state reintrodotte con un blitz le Authority di Manfredonia e Trapani, portando gli enti portuali al numero record di 26: non va dimenticato che Messina ne ha due. (fonte: Shipping on line)

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