IL PISTACCHIO DI RAFFADALI GARANTITO DAL PASSAPORTO DIGITALE: IL PIANO PER VALORIZZARLO

Condividi

È una Dop a produzione limitata. Anzi limitatissima: 150 quintali in tutto che, al momento, si realizzano in circa 150 ettari. Da quest’anno il prodotto sarà accompagnato dal passaporto digitale, un bollino numerato rilasciato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in cui è stampato un QR-code che rimanda all’azienda produttrice e consente di accedere a tutte le informazioni, i dati e le caratteristiche che garantiscono l’unicità del prodotto.

Parliamo dell’oro verde di Raffadali, quel pistacchio che ha ottenuto la Dop solo da tre anni (era il 22 marzo 2021 quando è stata  pubblicata la registrazione del nome Pistacchio di Raffadali Dop sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea) e il cui consorzio di tutela lo scorso anno ha ottenuto il riconoscimento ministeriale. A spiegare i motivi che hanno indotto il Consorzio a scegliere la strada del passaporto digitale interviene il presidente Calogero Frenda: “Facendo tesoro delle problematiche emerse nell’azione di tutela e garanzia di prodotti simili al nostro, abbiamo deciso di intraprendere un progetto che renderà ancora più autentico il nostro prodotto”. Insomma, si tenta di bloccare sul nascere lo scetticismo e il chiacchiericcio che hanno investito il pistacchio di Bronte la cui Dop, forte di un riconoscimento con maggiore anzianità, ha solleticato gli interessi di molti mistificatori difficili da stanare.

L’areale di produzione del Pistacchio di Raffadali Dop da disciplinare è molto ampio. Comprende il territorio di 31 Comuni. Quelli in provincia di Agrigento sono 29 (Raffadali, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Agrigento, Cianciana, Favara, Racalmuto, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Cattolica Eraclea, Casteltermini, Santo Stefano Quisquina, Aragona, Comitini, Grotte, Montallegro, Alessandria della Rocca, Siculiana, Realmonte, Naro, Porto Empedocle, Castrofilippo, Campobello di Licata, Ribera, Canicattì, Palma di Montechiaro, Ravanusa e Camastra); la provincia di Caltanissetta ne conta due: Montedoro e Serradifalco.

La produzione certificata, al momento, si attesta su 15 mila chilogrammi. Rese per ettaro basse, dunque, che trovano spiegazione nel fatto che gli arboreti non sono specializzati. “Le nostre piante di pistacchio si trovano quasi sempre consociate con l’olivo e il mandorlo contribuendo così fortemente alla tipica agrobiodiversità delle campagne siciliane” sottolinea Frenda.

Va da sè che il giro d’affari sia anch’esso contenuto. Si parla di circa otto milioni di euro, ma incoraggia il fatto che per il 50% la produzione supera i confini regionali e in qualche caso anche quello nazionale.

Attualmente il Consorzio di tutela conta tredici adesioni. Di queste tre sono arrivate nell’ultimo anno. “Si tratta di giovani imprenditori agricoli che credono nel progetto di valorizzazione che abbiamo iniziato nel 2016”, dice Frenda.

Trascinati dall’entusiasmo della Dop che si vende a 50 euro al chilogrammo, alcuni imprenditori hanno realizzato nuovi impianti che però non potranno entrare in produzione velocemente. Si tratta di piante della cultivar “Bianca” detta anche “Napoletana” innestate su terebinto e non entrano in produzione prima di 8-10 anni dall’impianto. “Esistono, è vero – ammette Frenda – portainnesti capaci di fare entrare in produzione prima le piante di pistacchio, ma non sono adatti alla cultivar che coltiviamo noi e che è l’unica ammessa dal disciplinare”.

Di pari passo al progetto che ha portato al riconoscimento della Dop per il pistacchio di Raffadali, in paese ogni anno a partire dal 2016 viene organizzato una vera e propria festa, il Fastuca Fest (festuca è il nome siciliano del pistacchio), arrivata quest’anno all’ottava edizione. Si svolgerà da 13 al 15 settembre ed è ormai entrata a far parte degli eventi regionali e nazionali. L’edizione 2024 insieme ai consueti cooking show e ai concerti (tra i tanti spicca il nome di Mario Incudine) prevede la novità delle conversazioni letterarie. A parlare di territorio, identità dei luoghi e ricordi gastronomici ci saranno Gaetano Savatteri, Simonetta Agnello Hornby e Francesco Lauricella.

Angela Sciortino

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE