IL GRIDO DI ALLARME DI GUAGLIARDI (MAAS CATANIA): “SURPLUS DI 50 MILA TONS DI ARANCE TAROCCO. SERVE UN TAVOLO DI CRISI”

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Cinquantamila tonnellate di arance ‘tarocco’ sono il surplus di produzione, con un’eccedenza di piccolo calibro destinati alla trasformazione. E’ questo è il grido di allarme che le organizzazioni di produttori, riuniti al Maas di Catania hanno lanciato: una situazione che sta mettendo in ginocchio la commercializzazione.

Il mercato agrumario versa in una situazione di tragica difficoltà non riuscendo a garantire le normali condizioni di vendita dei quantitativi. Ecco perché il comparto chiedendo di dare risposte immediate alla produzione invoca l’avvio di un tavolo di crisi. “Alle istituzioni per ogni ordine e grado si richiede di supervisionare l’intero processo e ove carente di intervenire con tempestività attraverso strumenti di sostegno alla produzione, commercializzazione, trasformazione e con la relativa comunicazione nei modi e tempi di legge – spiega Giuseppe Guagliardi (nella foto), membro del Cda Maas, nonché componente dell’organismo interprofessionale – le soluzioni a questa crisi sono da affrontare in momenti temporali diversi, domattina bisogna risolvere il problema del surplus e dopo domani il problema strutturale”.

Nello specifico, da subito, le aziende di trasformazione sono invitate ad impegnarsi affinché questo surplus di produzione possa essere trasformato con criteri di sostenibilità economica per la produzione. Di pari passo le organizzazioni di produttori si impegnano ad attivare le risorse programmate per la gestione e la prevenzione crisi con gli strumenti in dotazioni.

E’ anche necessario coinvolgere l’organismo interprofessionale che sarà attivato per sollecitare un accordo interprofessionale con le industrie di trasformazione affinché si stabiliscano criteri di conferimento che garantiscano gli strumenti di ritiro. In tutto questo il Maas (mercati agroalimentari di contrada Jungetto) si attiverà nella rete dei mercati all’ingrosso nazionale e internazionale di cui è componente, per trovare sbocchi commerciali mediante l’istituzioni di tavoli di concertazione. A più lunga scadenza, invece, le organizzazioni di produttori si impegnano per individuare per il futuro una strategia che punta ad una maggiore aggregazione nel mondo associativo ed un progetto di riconversione varietale che avvicini il prodotto alle esigenze del consumatore.

Nel frattempo l’organismo interprofessionale proseguirà la ricerca di accordi della filiera per varietà e aree vocate, volte ad soddisfare le richieste del consumatore. E infine, in questa logica il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia per le sue peculiarità e per i suoi contenuti può rappresentare l’elemento dell’aggregazione e può dare risposte all’attuale situazione di crisi in Sicilia e programmare le strategie di rilancio.

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