GUERRA, IL GIGANTE SPAGNOLO ANECOOP: “RISCHIAMO DI PERDERE Il 30% DELLE VENDITE”

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Con la la guerra in Ucraina ed il conseguente blocco dei tre mercati fondamentali nell’Est del continente europeo, Russia (per l’agroalimentare fermo dall’embargo del 2014), Bielorussia e Ucraina, l’attesa saturazione del mercato europeo fa prevedere ad Anecoop, il principale esportatore spagnolo di frutta e verdura con più di 800mila tonnellate di merce venduta ogni anno, che solo una quota tra il 70 e l’80% della propria produzione sarà venduta. E questo riguarda sia il mercato nazionale che quello dell’Unione.
“La perdita concreta la valuteremo in seguito ad una riunione in programma oggi pomeriggio – ha detto Alejandro Monzón, presidente di Anecoop, nella conferenza stampa che si è tenuta subito dopo l’assemblea generale del gruppo stamane -. Stiamo avendo seri problemi con la logistica con la conseguenza che dobbiamo rivolgerci ad una moltitudine di operatori diversi per riuscire a mantenere le nostre quote sul mercato europeo. Il grande problema dei container sui noli delle navi è che queste ultime vengono sovraccaricate per via dei prezzi esosi rendendo difficile la gestione del trasporto navale dei container”.
Contemporaneamente si registrano, stando alle cronache spagnole, anche problemi a monte della filiera produttiva con proteste sempre più insistenti dei produttori agricoli strozzati dall’aumento dei costi.
“I nostri produttori – ha precisato Monzón – sono sempre remunerati adeguatamente, anzi quest’anno registriamo la maggiore remunerazione mai avuta prima. Ma, considerata la difficile situazione geopolitica e di mercato, è anche importante che il fatturato della cooperativa sia destinato alla capitalizzazione di modo da potere attutire bene i colpi delle congiunture negative di mercato, come quella in corso che stiamo affrontando senza tentennamenti nonostante la grave incertezza. Si tenga presente, inoltre, che il vantaggio dell’associazione ad Anecoop, per i produttori, è quello di beneficiare di una serie di servizi gratuiti indispensabili per il mercato”.
Tra le novità emerse da questa assemblea, c’è l’imminente avvio di una grande campagna di comunicazione internazionale, a cui aderiscono istituzioni provenienti da vari Paesi europei, inclusa l’Italia, destinata a fare uscire dall’ombra delle commodities gli agrumi che, forse peggio di tutti gli altri prodotti ortofrutticoli, soffrono della saturazione del mercato europeo, saturazione che li porta alla ricerca  continua di nuove destinazioni di mercato.
“Una campagna che valorizzi la produzione agrumicola – ha detto Monzón -, servirà a creare valore aggiunto intorno a questo genere di prodotti oggi svenduti a poche decine di centesimi al chilo. Forse oggi ancora è presto per parlare di un brand per gli agrumi ma stiamo prendendo una posizione precisa e dobbiamo fare uno sforzo per consolidare la nostra posizione in Europa ed, eventualmente, puntare ad aumentarla. Stiamo lavorando con tutti i supermercati perché adeguino i prezzi. Alcuni sono più sensibili, altri meno”.
Tuttavia uno sforzo in avanti, nel settore agrumicolo, in realtà la Cooperativa di secondo livello, l’ha già fatto. Tra gli eventi aziendali volti a una maggiore integrazione dei suoi membri,  emerso nel corso dell’assemblea di stamattina, c’è l’adesione di COPAL (Algemesí) a Green Fruits, che ne fa la più grande organizzazione agrumicola all’interno di Anecoop e la più importante del settore cooperativo spagnolo.
Oltre a questa anche l’integrazione della cooperativa San Felipe Benicio de Benimodo in CANSO (L’Alcúdia).
Peraltro, sempre in ambito aziendale, spiccano la creazione della filiale Anecoop UK nel Regno Unito e l’adesione come membro “firmatario” al Global Compact delle Nazioni Unite.
“In questo momento – annuncia Monzón – stiamo lavorando per presentare a Fruit Logistica di Berlino, nell’ultimo giorno di fiera, la campagna delle angurie di questo anno”.
Complessivamente i mercati russo, bielorusso e ucraino, valevano per l’export spagnolo un fatturato (perso) di 18 milioni di euro di cui 7,5 milioni, solo per l’export di vino. Se la campagna agrumicola è stata toccata in parte dal nodo geopolitico scoppiato a fine febbraio, la campagna del vino, attualmente nel pieno della sua attività, ne risentirà pesantemente con previsioni di perdite dell’intero fatturato generato in quei Paesi.
“Quello che manca è una politica agroalimentare europea – rilancia Monzón -. Non solo per fare sì che si concorra tutti ad armi pari, ma anche perché l’Europa sia l’unico interlocutore per gli accordi bilaterali con i Paesi terzi, accordi di cui poi beneficeranno tutti i Paesi dell’Unione, senza bisogno di avventurarsi singolarmente in farraginose ed annose negoziazioni sulle barriere fitosanitarie o sulla regolamentazione della catena del freddo”.
I dati.
Secondo i dati emersi dall’Assemblea Generale della cooperativa, tenutasi questa mattina, con più di cento membri presenti provenienti da tutta la Spagna, Anecoop chiude l’esercizio 2020/2021 con un fatturato di 790,3 milioni di euro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente, mentre se si guarda il fatturato consolidato di tutte le società del Gruppo si raggiungono i 994 milioni di euro, il 3% in più rispetto all’anno precedente.
Le vendite in volume, con 845.410 tonnellate, sono aumentate del 2,4% rispetto all’anno precedente, mentre le vendite consolidate, che hanno superato il milione di tonnellate, sono rimaste invariate.  Il gruppo Anecoop è attualmente composto da 70 cooperative di frutta, verdura e vino e aziende associate di tutta la Spagna. Durante l’esercizio 2021, due nuovi membri hanno aderito: Hortofrutícola Costa de Almería e la cooperativa navarrese Bodegas San Martín.
Il direttore Joan Mir si è rivolto, nel corso dell’evento, anche alle istituzioni chiedendo il loro sostegno “affinché l’agricoltura possa tornare sulla strada della competitività grazie alla fiducia e al miglior clima e migliore terra per produrre i migliori prodotti. È necessario ripensare la struttura attuale, per la quale è urgente un cambio di mentalità. Solo un settore redditizio sarà attraente per i giovani e favorirà un passaggio generazionale di successo”.
Il settore del vino. Complessivamente, vino e verdura, sono i prodotti in più rapida crescita. Nel 2021, i vini hanno visto il consolidamento della tendenza degli ultimi anni. Le tre cantine del gruppo hanno raggiunto le vendite più alte nella storia di Anecoop Bodegas, sia in termini di volume di imbottigliamento che di vendite.
Di conseguenza Anecoop ha superato per la prima volta i 36 milioni di euro di fatturato in questa categoria, l’83% dei quali corrisponde al vino in bottiglia, che ha continuato a crescere quest’anno grazie alle vendite nei supermercati, al boom degli acquisti online e al mantenimento del canale HORECA, nonostante la pandemia.
Gli agrumi
Per quanto riguarda gli agrumi, l’aumento del 4% del volume è stato accompagnato da un calo del 2,6% del fatturato. La domanda non è stata quella prevista dopo l’aumento del consumo nel 2020 e si è notata la concorrenza dei Paesi terzi. Nonostante tutto, nella seconda parte della stagione, Anecoop ha migliorato il suo posizionamento sia per le arance che per i mandarini.  Il limone, che ha superato le 33mila tonnellate di vendite, la cifra più alta finora.
La frutta
Continua ad essere la famiglia con il più alto volume di vendite, 305.881 tonnellate. Con un aumento del 5,6%, genera un fatturato di più di 260 milioni di euro. In un anno con un volume inferiore di cachi, Anecoop ha potuto mantenere il suo volume e consolidare la sua posizione di leader con una quota del 50% delle esportazioni spagnole grazie all’integrazione di un nuovo partner specializzato in questo frutto e al buon lavoro del gruppo Persimon.
Le verdure
Sono il gruppo che è cresciuto di più durante l’anno, raggiungendo 231,5 milioni di euro, superando per la prima volta il 30% del fatturato dell’ortofrutta con aumenti in tutti i prodotti più importanti: peperone, lattuga, broccoli, cetrioli e carote. Con l’eccezione del pomodoro, dove la concorrenza del Marocco sta aumentando.
La sostituzione con prodotti locali e altri cambiamenti nella strategia di alcuni clienti ha portato a un calo nella vendita di prodotti alimentari pronti e precotti, una tendenza che Anecoop sta lavorando per cercare di invertire.
Il Biologico
Per quanto riguarda i prodotti biologici, la tendenza è di continuare a crescere con un volume di vendite di oltre 32mila tonnellate, il 7,5% in più rispetto al 2019/20, ma non senza difficoltà. L’obiettivo è quello di continuare ad aumentare il portafoglio clienti e di essere in grado di rispondere a una produzione in piena espansione.
Mariangela Latella

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