“GUERRA DEI KIWI”, SI RIACCENDE IL DUELLO TRA CILE E ZESPRI

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Si sono riaccese in questi giorni le polemiche tra Cile e Zespri. Antichi dissapori che ciclicamente tornano alla ribalta sulle più importanti testate del comparto, che hanno ormai ribattezzato la querelle come “guerra dei kiwi”. La questione è semplice: i produttori cileni – talvolta sotto la bandiera del Comité del Kiwi Chile, altre rappresentati dall’Asociación de Exportadores de Frutas de Chile AG (Asoex) –  accusano i competitor neozelandesi di pratiche commerciali anti-competitive, forti del sostegno del governo neozelandese.

Ultimo botta e risposta ha visto protagonisti Ronald Bown, presidente di Asoex, e Lain Jager, direttore esecutivo di Zespri. Lo scorso sabato 27 maggio, infatti, Bown ha pubblicamente additato il colosso neozelandese di aver adottato un comportamento tendenzialmente monopolistico, impedendo l’entrata dei kiwi cileni nelle principali catene di distribuzione asiatiche.

La risposta di Zespri non si è fatta attendere. Attraverso il sito internet Portale Fruticola Jager ha respinto al mittente le accuse dichiarando che “Zespri è orgogliosamente di proprietà dei produttori della Nuova Zelanda e la struttura internazionale è conforme alle norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”. “Zespri – ha aggiunto – condanna ogni tipo di comportamento anticoncorrenziale e si impegna ad agire in modo equo in tutti i mercati, nel rispetto di leggi e regolamenti locali”.

Il manager, infine, si è tolto un sassolino dalla scarpa sottolineando come gli sforzi di Zespri in termini di Ricerca e Sviluppo abbiano contribuito a promuovere l’intera categoria di prodotto a livello globale, portando il kiwi nella top ten dei frutti più apprezzati in quei paesi in cui il brand è presente. “Tuttavia – ha osservato Jager – nel mondo la qualità del kiwi è piuttosto variabile poiché talvolta viene raccolto ancora immaturo, con bassi livelli di sostanza secca e gradi brix. In tal senso abbiamo riscontrato che, sebbene ci siano alcuni ottimi kiwi cileni sul mercato, la loro qualità è incostante, minando essi stessi il loro posizionamento finale”.

Al di là di ogni polemica, i numeri pubblicati nei giorni scorsi confermano l’azienda neozelandese leader mondiale del comparto con un fatturato globale nella stagione 2016/2017 di 2,26 miliardi di dollari, in aumento del 19%. “La crescita dei volumi, i continui investimenti nel marketing e nello sviluppo dei mercati hanno contribuito ad aumentare il giro d’affari complessivo, tanto che il rendimento medio per ettaro ­per i produttori della Nuova Zelanda ha superato i 68 mila dollari”, ha dichiarato il presidente Peter McBride. Record di vendite per i kiwi Zespri provenienti dalla Nuova Zelanda: 137,7 milioni di vassoi, pari ad un +18%; e aumento del 14% di quelle relative al prodotto coltivato nell’emisfero nord per un totale di 16,6 milioni di vassoi, grazie soprattutto all’entrata in produzione di impianti SunGold in Italia.

Per la stagione 2017/2018 le previsioni parlano di un leggero calo dei volumi nonostante si stimi di ottenere il secondo più importante raccolto nella storia di Zespri. “I volumi di SunGold aumenteranno a circa 55 milioni di vassoi, ma a causa di fattori contingenti i quantitativi di kiwi verde scenderanno a circa 69 milioni di vassoi, contro gli 83 milioni della stagione appena chiusa. I nostri team commerciali stanno lavorando alacremente per il lancio di piani promozionali in 59 paesi e per massimizzare il valore di produttori e azionisti attraverso importanti campagne di vendita a sostegno della nostra varietà premium”, ha spiegato Jager.

Chiara Brandi

 

Nella foto Lain Jager (a sinistra) e Ronald Bown (a destra)

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