IL GROSSISTA INVESTE IN IV GAMMA E IL CAR FARÀ ANCHE URBAN FARMING. PAROLA DI PALLOTTINI

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“In questa fase abbiamo un’effervescenza di aziende pronte ad investire nella IV Gamma con nuovi prodotti e con servizi di home delivery”.
Lo afferma Fabio Massimo Pallottini (nella foto), presidente di Italmercati e CEO del CAR di Roma che precisa: “In base alla mia esperienza, quello che registro è una serie di movimenti in aziende del nostro canale distributivo che sono disposte ad investire nel settore della IV Gamma spinta”.
– In che senso ‘spinta’?
“Nel senso di lavorare su prodotto ad alto contenuto di servizio come le preparazioni miste con verdura e cereali, per fare un esempio. Prodotti che stanno al limite tra i meal kit a base di freschi e la gastronomia”.
– Può darmi una misura di questo fenomeno emergente?
“Riferendomi al CAR, stiamo parlando di svariate decine di aziende che hanno le potenzialità per farlo”.
– Da cosa nasce questa spinta, secondo lei?
“L’ingrosso tradizionale deve investire in questo processo di innovazione che sempre più spesso è appannaggio di figure nuove che vengono dal mondo della distribuzione”.
– Si riferisce all’apertura a Roma, del quinto negozio Amazon Fresh, su cui si è speso con una lunga osservazione sulla sua pagina linkedin?
“Penso che queste dinamiche di mercato ci impongano come prioritario lo sforzo di non rimanere operatori di mercato legati a modelli tradizionali e di investire non solo nell’innovazione di prodotto ma anche nelle modalità di commercializzazione. E quando parlo di operatori, mi riferisco a tutta la filiera del canale tradizionale fatta anche da ingrosso e dettaglio tradizionale. Quest’ultimo anzi, dovrebbe essere protagonista dell’innovazione. Per loro stiamo sviluppando degli strumenti di supporto per favorire questo processo di upload”.
– Di che si tratta?
“Per quei dettaglianti che hanno voglia di evolversi, ad esempio, stiamo sviluppando un canale di home delivery dedicato. Il Centro Agroalimentare, in questo senso, può offrire una spalla logistica oltre che una vetrina online. È una scelta strategica evitare che il dettaglio tradizionale venga stritolato. Prima c’è stata la sfida della GDO, la prossima, ormai alle porte, è quella dell’e-commerce. La sfida di Amazon non è tanto rivolta al mondo dei grossisti quanto proprio a quello dei dettaglianti e noi dobbiamo salvaguardare il dettaglio tradizionale e aiutarlo ad evolvere nella direzione in cui il mondo sta andando”.
– Quando partirà questo progetto?
“Sto lanciando proprio adesso il servizio di supporto alla filiera e direi che si tratta di una scelta estremamente innovativa che corrisponde ad una visione inedita dei rapporti di filiera, una sorta di cambio di mentalità. Abbiamo tutto quello che ci serve a cominciare dal know how”.
– Come commenta il boom del dettaglio durante il lockdown?
“Ci conferma che i cittadini non hanno perso il gusto di rivolgersi ai loro punti vendita di fiducia”.
– Quali sono le novità che potrebbero segnare una chiave di volta nel riposizionamento del canale tradizionale?
“Abbiamo allo studio un progetto di urban farming che è inserito nel piano di prossima espansione del nostro Centro. Nel comprensorio del CAR ci sono aree vuote su cui non possiamo costruire e dove pensiamo di fare impianti di vertical farming. Inizieremo a lavorarci dal 2022. Dobbiamo essere competitivi ed essere up to date, stare sul pezzo. Anche se non mi aspetto di avere prodotti particolari. Per lo meno nella fase iniziale di test. Che vuole, siamo abituati a movimentare qualcosa come un milione di tonnellate di ortofrutta l’anno e l’Urban farming non sposterà di sicuro l’asse del nostro modello di business, certamente però farà da stimolo a fare sempre di più”.
Mariangela Latella

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