IL GRIDO D’ALLARME DI UN PRODUTTORE DI IV GAMMA IN UNA LETTERA AL CORRIERE: “SIAMO ABBANDONATI A NOI STESSI”

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Un produttore di IV Gamma, in una lettera inviata al direttore del Corriere Ortofrutticolo, Lorenzo Frassoldati, racconta la propria storia, tra i sacrifici, gli investimenti e le difficoltà incontrate. Qui sotto riportiamo la lettera integralmente, a cui segue una risposta di Mirko Aldinucci, coordinatore del Corriere Ortofrutticolo e FreshCutNews.
Sul nostro sito, tra l’altro, ieri è stata pubblicata un’altra lettera di un imprenditore che a sua volta lamentava come il settore sia “bistrattato” e poco rappresentativo (leggi la lettera).
Qui di seguito invece il testo dell’accorata lettera del produttore di IV Gamma.
Buongiorno direttore,
innanzitutto complimenti per gli articoli scritti e per il giornale sempre preciso e attento. Le scrivo come produttore di IV Gamma, la mia avventura è iniziata 24 anni fa in quel di Bergamo, rilevando l’azienda del nonno e trasformandola dalla classica cereaicolo zootecnica a quello che è ora.
Negli anni abbiamo investito tanto, in termini economici e in termini umani, non voglio far pesare nulla a nessuno ma mi sento di dire che abbiamo portato il settore a livelli di qualità e salubrità dei nostri prodotti invidiabile da tanti altri Paesi.
Di contro purtroppo siamo stati completamente abbandonati a noi stessi, i prezzi non sono mai stati indicizzati e gli aumenti degli ultimi anni hanno dato la spinta finale verso un burrone che purtroppo vediamo sempre più vicino.
Le colpe sono di tanti per carità però si è innescata una logica per la quale la GDO gioca al ribasso sui trasformatori, vuoi per eccesso di offerta vuoi per mera speculazione, che gioco forza sono costretti a tenere contingentati i prezzi per non sopperire loro volta.
Mi spiace vedere che un settore che muove circa un miliardo di euro sia poco considerato, mi dispiace lo sia da parte della politica, visti gli occupanti e l’indotto, mi dispiace moltissimo sia poco considerato dalle associazioni di categoria, ahimè sempre più politicizzate e poco avvezze alla tutela dei propri associati.
Insomma non vedo proprio un futuro roseo per noi produttori, l’unica speranza sta nei tavoli di interprofessione ma se e solo se possiamo dire direttamente la nostra… senza essere politicizzati e strumentalizzati da nessuno ma solo nell’interesse nostro e dell’intera filiera.
Stiamo lavorando in un tavolo di studio con colleghi per la stesura dei costi di produzione e i risultati sono sconcertanti, fanno riflettere se vale la pena continuare o meno e prima o poi li porteremo all’attenzione politica come ultima spiaggia per poter dare un’ulteriore possibilità a un settore che ha ancora molto da dare.
La ringrazio per l’attenzione.
Un produttore deluso.
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Risponde Mirko Aldinucci (Coordinatore di redazione Fresh Cut News – Corriere Ortofrutticolo)
Innanzitutto grazie dei complimenti anche a nome del direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati. Le rispondo a poche ore di distanza da un convegno sulla IV Gamma tenutosi a Pordenone e co-organizzato da Fresh Cut News, testata del nostro gruppo editoriale, in cui sono emersi tutti gli aspetti da lei puntualmente toccati nella lettera.
Il sostanziale, mancato adeguamento dei prezzi di vendita a fronte di un boom dei costi produttivi ed energetici, con una inflazione cresciuta lo scorso anno in doppia cifra percentuale e un costo del denaro in crescita hanno messo in crisi gran parte dei produttori ma anche dell’industria di IV Gamma: la scarsa remunerazione sta mettendo a repentaglio decine di aziende e più in generale un settore che, come giustamente fa presente, vale un miliardo di euro, vera eccellenza del Made in Italy. 
Fino a ieri non si intravedevano strategie, ma la recente costituzione del Comitato di prodotto dell’organismo interprofessionale, il Parlamentino di filiera a cui siede anche la GDO (e forse, presto anche l’industria rappresentata da Unione Italiana Food), lascia intravvedere uno spiraglio in termini di una possibile, maggiore aggregazione, sostantivo poco utilizzato nel dizionario del sistema ortofrutticolo italiano. Nella primissima riunione del Comitato è emerso un atteggiamento di costruttivo dialogo e sono state scandagliate le criticità attuali e imminenti, tra cui la normativa sul packaging. 
Lei fa riferimento a un tavolo di studio per la stesura dei costi di produzione: ottima iniziativa, da amalgamare con quelle esistenti. Per arrivare con una voce unica davanti ai decisori e alle istituzioni.
Giusta considerazione quella sul rischio di essere “politicizzati” o strumentalizzati: le strategie di mercato spettano alla filiera, ai privati, a chi lavora “sul campo” e non negli uffici, mentre alla parte pubblica vanno richiesti interventi di supporto. In questo senso, il Decreto sulla IV Gamma sembra impantanato tra i ministeri: proprio l’organismo interprofessionale ha espresso l’auspicio che vengano previsti più fondi rispetto ai 10 milioni di euro attualmente sul piatto, visto lo stato emergenziale del settore e l’impennata dei costi. E chiede che la messa a disposizione dei fondi sia celere.
C’è però, come scrive, anche un problema di dispersione del valore a monte; tante, troppe aziende operano sul mercato con una offerta per certi versi standardizzata, che sta traghettando il “convenience” in “conveniente”, per riprendere la battuta di Claudio Mazzini di Coop Italia in occasione della nostra tavola rotonda.
E allora, come se ne può uscire? Aggregazione, innovazione, qualità ma anche comunicazione al consumatore, troppo spesso raggiunto da informazioni fuorvianti e criminalizzanti sul fresh cut sono alcune delle parole chiave per risalire la china. Ora o mai più.

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