Continua la raccolta delle angurie in Grecia nonostante i prezzi all’origine si mantengano ormai da qualche tempo su livelli relativamente bassi. Nell’Elide, nel Peloponneso – dove cocomeri e fragole sono il vero fiore all’occhiello dell’agricoltura locale – i produttori stanno facendo i conti con valori che si aggirano tra i 20 e i 23 centesimi al chilo per le varietà tonde e tra i 24 e i 28 centesimi per quelle allungate.
Al momento tuttavia è ancora presto per fare un bilancio; nell’area la campagna è iniziata solo nel mese di maggio – in leggero ritardo rispetto al calendario tradizionale – e proseguirà fino ad agosto. Purtroppo però le grandinate delle scorse settimane – oltre ad aver distrutto 4.000 ettari di campi – hanno compromesso in parte la qualità del prodotto. Unica eccezione è relativa a Trifilia, dove la raccolta è ormai stata completata.
Secondo quanto dichiarato dal dottore agronomo Antonis Paraskevopoulos, la stagione nel distretto è stata qualitativamente eccellente, con rese in campo molto buone. “Il prodotto si è contraddistinto per l’omogeneità della qualità con frutti generalmente ‘pieni’. In termini di quantità i volumi finali dovrebbero raggiungere le 40.000 tonnellate. Purtroppo il clima non ha favorito la domanda interna che al contrario è stata molto forte sui mercati esteri”, ha dichiarato Paraskevopoulos. Anche in questo caso però i prezzi si sono rilevati il vero tallone d’Achille: secondo quanto riportato dal network locale specializzato nell’agroalimentare Agrotypos, nonostante la buona partenza – nell’intorno dei 40 centesimi al chilo per le varietà allungate e ai 45 cent/chilo per le tonde – ben presto la curva ha mostrato una decisa flessione verso il basso toccando minimi di 23 e 17 centesimi al chilo. In termini di export la Polonia si sta confermando tra i principali mercati di destinazione ma carichi importanti vengono spediti anche in Germania, Ungheria, Estonia, Belgio, Gran Bretagna, Austria e Italia.
Chiara Brandi