Dove ha colpito, i raccolti sono andati quasi totalmente persi. Il maltempo che sabato pomeriggio ha colpito con grandine, nubifragi e trombe d’aria un’ampia area dell’Emilia Romagna non ha lasciato scampo nelle campagne dove i produttori sono in pieno periodo di raccolta. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna che è già impegnata con i suoi tecnici nelle prime valutazioni dei danni provocati all’agricoltura.
Dai primi rilevamenti i danni vanno dal 50 al 100 per cento. Le province colpite sono Ferrara, Modena e Reggio Emilia, con danni alle pere, in pieno periodo di raccolta, ma anche a uva, mele, cocomeri, pomodoro, seminativi (mais e soia). Nell’alto Ferrarese, nei comuni di Cento e Bondeno, oltre alla grandine si è abbattuta anche una tromba d’aria che ha provocato danni a capannoni e fienili.
A Ferrara sono stati colpiti, oltre allo stesso capoluogo, anche i comuni di Vigarano, Mirabello, Masi Torello. Nella bassa ferrarese, colpiti Tresigallo e Formignana. In provincia di Modena sotto la grandine sono finiti i comuni di Concordia, San Possidonio, Mirandola, Massa Finalese, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Camposanto, Novi, Sorbara.
A Reggio Emilia devastate la campagne di Novellara, Luzzara, Boretto, Guastalla, Rolo. Pere e mele, in piena maturazione in questo periodo, sono i frutteti più colpiti, con danni che superano il 60% e in maggioranza si avvicinerà al 100 per cento. Ne risentirà in modo particolare – commenta Coldiretti Emilia Romagna – la produzione di pere di cui Modena e Ferrara sono i maggiori produttori in Italia.
Pesantissima anche la situazione dei vigneti a Modena e Reggio Emilia: dove ha colpito il maltempo i viticoltori vedono svanire il raccolto di quella che si presentava come una grande annata, sia in qualità, sia in quantità. Nel reggiano perso l’ultimo raccolto delle angurie e annullati i raccolti di mais, pomodori, uva. Anche se è ancora presto fare una prima reale stima dei danni – commenta Coldiretti regionale – siamo di fronte a perdite, tra mancati raccolti e danni alle strutture, di diversi milioni di danni e ci sono tutte le premesse per chiedere lo stato di calamità.
Non se la passano meglio in Campania, dove, nel Napoletano e in Irpinia, frutteti, orti e vigneti sono stati devastati dalla grandine. Stesso discorso nel Mantovano, flagellato dalla tempesta.