I GRANDI ESPORTATORI DI KIWI ALLA PROVA MESSICO

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Il kiwi italiano può andare in Messico. È stato siglato a giugno l’accordo bilaterale italo-messicano che abbatte le barriere fitosanitarie per la commercializzazione del nostro kiwi su quel mercato. Stanno già scaldando i motori (e sono pronti a partire dalla prossima campagna) i principali operatori italiani come Origine Group, Rk Growers e Jingold che, peraltro, è già presente da due anni sul mercato sudamericano grazie ad un progetto pilota.

Si legge sul rapporto ministeriale relativo allo stato delle trattative bilaterali: “Si è conclusa a maggio 2019 la fase di consultazione pubblica prevista in ambito WTO, ultimo passaggio necessario per l’apertura alle esportazioni dei frutti di kiwi italiani il Messico. Negli ultimi mesi del 2018, l’intensificarsi del confronto tecnico tra il servizio fitosanitario centrale di questo ministero e le competenti autorità messicane ha portato alla definizione dei requisiti fitosanitari da soddisfare per esportare in questo Paese i frutti di kiwi dall’Italia. Detti requisiti, sono stati formalizzati e pubblicati dalle autorità messicane sul relativo sito istituzionale, consentendo così agli operatori nazionali del settore di iniziare a commercializzare frutti di kiwi in Messico”.

Il vantaggio italiano è che, al momento, non sono presenti altri competitor europei, come Francia o Grecia, sicché abbiamo una partita tutta da giocare sia in termini di posizionamento che di finestra temporale considerato che i produttori presenti in Messico sono la California, con la nostra stessa stagionalità, che però, secondo quanto rivelano gli operatori, non ha grandissimi quantitativi da vendere e, in contro-stagione, Cile e Nuova Zelanda che quest’anno hanno avuto problemi di calibri e volumi. Per questo l’anno del debutto potrebbe essere favorito dal fatto di arrivare in coda agli esportatori in contro-stagione che non hanno registrato una gran campagna.

“Abbiamo avuto notizia della chiusura dell’accordo ad inizio giugno – afferma Paolo Carissimo, responsabile dell’export Oltremare del Gruppo RKGrowers – e ci siamo subito attivati per contattare potenziali clienti puntando alle principali catene della GDO come Cotsco e Walmart ma anche i principali importatori. Essendo un mercato nuovo, è importante scegliere il partner giusto. Certo, prima ancora che per il kiwi quel mercato sarebbe interessante per le mele golden italiane di cui riusciamo a garantire una fornitura 12 mesi l’anno ma aspettiamo l’accordo. Sono comunque interessanti le prospettive per il kiwi anche se il driver principale della domanda messicana è la leva prezzo. Considerato che comunque questo mercato richiede calibri grandi e quindi una prima scelta, la partita italiana, adesso si gioca tutta sulle quotazioni perché esportare oltre mare deve essere comunque un gioco che vale la candela. Magari sul prezzo non riusciremo a fare grandi numeri ma si potrà lavorare sulla quantità trovando sempre il giusto equilibrio tra volumi e valore”.

Mentre nel suo ‘allocation plan’ 2019 RKGrower ha programmato di spedire già dalla prossima campagna le prime mille tonnellate, si sta muovendo in questa direzione anche Origine Group che punta a realizzare sul Messico lo stesso tipo di operazione già realizzata in Cina grazie alla partnership con i produttori cileni, in contro-stagione, che permettono di coprire il mercato per 12 mesi l’anno.

“Su questo mercato cercheremo di presentarci uniti come consorzio – spiega Alessandro Zampagna managing director del gruppo – con una proposta commerciale unica per un kiwi di qualità a marchio Sweekie. Il fatto che non ci siano altri competitor europei ci favorisce. In questa fase stiamo facendo scouting per individuare il partner giusto anche in considerazione del fatto che puntiamo a consolidarci su questo mercato e non ad una politica ‘mordi e fuggi’. Altrimenti rischiamo di sottrarre prodotto a mercati dove siamo già stabili come il Far East”.

Gli operatori segnalano sin d’ora il rischio di partenze rallentate perché l’operazione di ‘cold treatment’ va fatta prima della partenza, sicché i primi carichi che saranno esportati già da ottobre e novembre, potrebbero arrivare sugli scaffali messicani non prima di Natale.

Punta a quadruplicare la sua presenza in Messico Jingold che è già presente su questo mercato da due anni grazie ad un progetto pilota condotto con un partner locale e il licet delle autorità messicane.

“Grazie ad un progetto pilota – conferma Federico Milanese, international development manager di Jingold – abbiamo iniziato ad esportare il nostro kiwi da due anni. Alcuni ispettori messicani sono venuti in visita ai nostri impianti per verificare la presenza di tutti gli standard fitosanitari richiesti ed hanno dato il via libera all’export. Da quest’anno con l’apertura del protocollo pensiamo di potere incrementare notevolmente l’export verso questo  mercato  collocandoci ad  una fascia di livello premium e mantenendo cosi l’immagine del kiwi italiano come kiwi di qualità”.

Mariangela Latella

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